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Baku ha comunicato a Mosca e Ankara di aver avviato un'operazione militare «antiterroristica»
EREVAN - L'Azerbaigian ha detto di avere avviato un'operazione «antiterroristica» nel Nagorno-Karabakh. Lo riferisce l'agenzia russa Ria Novosti. Il ministero della Difesa di Baku ha affermato che stamane, nell'ambito di un'operazione armata avviata nell'enclave armena, sono state bombardate «posizioni delle forze armate armene e infrastrutture militari».
L'Azerbaigian ha informato la Turchia e la Russia riguardo all'operazione «antiterroristica». Lo fa sapere l'agenzia turca Anadolu. I separatisti filo-armeni del Nagorno-Karabakh hanno affermato che le forze azere stamane «hanno violato il regime di cessate il fuoco lungo tutta la linea di contatto lanciando attacchi missilistici e di artiglieria».
Il primo ministro armeno Nicol Pashinian, dal canto suo, ha detto che le forze dell'Azerbaigian hanno iniziato «un'operazione di sfondamento» per prendere il controllo dei centri abitati dell'enclave armena in territorio azero. Lo riferisce l'agenzia russa Interfax.
Corridoi umanitari - Se da un lato il ministero della Difesa dell'Azerbaigian ha detto di star aprendo corridoi per evacuare i civili dal Nagorno-Karabakh, dall'altra il ministero degli Esteri armeno ha chiesto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu e alle forze di pace russe di adottare misure per fermare «l'aggressione dell'Azerbaigian».
Dal canto loro le autorità della regione situata sull'Altopiano armeno hanno affermato di stare «assistendo a come l'Azerbaigian si sta muovendo per l'eliminazione fisica della popolazione civile e la distruzione degli obiettivi civili». Lo sottolinea in una dichiarazione all'ANSA Sergei Ghazaryan, ministro degli Esteri dell'autoproclamata Repubblica del Nagorno Karabakh.
«Abbiamo ripetutamente informato gli attori internazionali che le sole chiamate non fermeranno l'Azerbaigian dai suoi atti belligeranti e criminali. Chiediamo alla comunità internazionale di adottare misure efficaci molto rapidamente per fermare l'aggressione», ha aggiunto Ghazaryan.
Chiamate, ad esempio, come quella della Russia che in seguito allo scoppio delle ostilità si è detta preoccupata per la «repentina escalation» e chiede ad Armenia e Azerbaigian di rispettare gli accordi sul cessate il fuoco. La portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha poi accusato Erevan di avere creato «un terreno fertile per la politica ostile dell'Occidente contro la Russia», dopo che l'Armenia - che afferma non avere forse armate in Nagorno-Karabakh - ha condotto esercitazioni militari con gli Usa.
Le dichiarazioni di Josep Borrell - «L'Unione europea condanna l'escalation militare lungo la linea di contatto e in altre località del Karabakh. L'Ue deplora la perdita di vite umane causata dall'escalation. Chiediamo l'immediata cessazione delle ostilità e che l'Azerbaigian interrompa le attività militari in corso». Lo dichiara l'Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell.
«È urgente tornare al dialogo tra Baku e gli armeni del Karabakh. Questa escalation militare non deve essere usata come pretesto per forzare l'esodo della popolazione locale. La violenza deve cessare per creare un ambiente favorevole ai colloqui di pace e di normalizzazione. È necessario un impegno genuino da parte di tutte le parti per lavorare verso risultati negoziali. L'Ue rimane pienamente impegnata a facilitare il dialogo», aggiunge Borrell.
