«Il segnale è stato dato», ha detto De Croo. Oggi gli agricoltori stanno bloccando alcuni depositi di supermercati in diverse località
BRUXELLES - Sale sempre di più la pressione degli agricoltori in Belgio. All'indomani dell'assedio a Bruxelles, dove ora è tornata la calma, si moltiplicano i blocchi ai centri di distribuzione dei supermercati. Le azioni più pesanti si registrano in diversi depositi sparsi per il Paese delle grandi catene Colruyt, Delhaize e Lidl.
Gli agricoltori stanno bloccando l'entrata e l'uscita dei camion nei siti di Colruyt a Ghislenghien e Ollignies, in Vallonia, provocando significativi disservizi nella distribuzione dei prodotti alimentari secchi, acqua e bevande, mentre nel centro logistico di Halle la situazione sembra essere meno tesa.
«È inevitabile che i prodotti manchino dagli scaffali, in particolare quelli dei nostri siti di Ollignies e Ghislenghien», ha affermato la catena in un comunicato, precisando che «le scorte nei supermercati sono ancora presenti», seppur sia «difficile fornire dettagli definitivi perché i negozi hanno livelli di stock diversi».
Anche i depositi della catena fiamminga Delhaize ad Asse e Ninove, nelle Fiandre, sono stati bloccati, impedendo l'accesso e l'uscita ai camion. Stessa sorte per il centro di distribuzione Lidl a Marche-en-Famenne, nella provincia del Lussemburgo.
Il premier: «Basta blocchi. Serve dialogo»
Il premier belga Alexander De Croo ha fatto appello agli agricoltori a rimuovere i blocchi. «Il segnale è stato dato. Lo abbiamo ricevuto sia a livello federale che a livello Ue. Oggi toccherà al governo fiammingo. C'è l'impegno a continuare a lavorare insieme nelle prossime settimane. Penso che sia giunto il momento di togliere i blocchi», ha detto il premier, alla guida della presidenza di turno Ue, ai microfoni dell'emittente Vrt. «Il nostro approccio è stato quello di avviare le consultazioni mentre altri chiedevano di inviare l'esercito», ha sottolineato, auspicando «dialogo».