Le foto della filo-palestinese Whitney Wright scatenano le polemiche per il doppio standard del governo sulla moralità delle donne.
TEHERAN - La visita della pornostar americana filo-palestinese Whitney Wright in Iran ha scatenato critiche contro il doppio standard del governo: alla donna è stato concesso il visto di ingresso nonostante le rigide regole iraniane sulla moralità e la repressione in atto contro chi non indossa il velo. La Wright ha condiviso foto di sé, con l'hijab islamico, in luoghi come l'ex ambasciata statunitense, dove ha posato accanto a una bandiera americana.
I cittadini e gli attivisti iraniani hanno inviato messaggi sui social media, dicendo che l'Iran ha usato Wright per spingere la propaganda contro Israele mentre in base alla legge islamica in Iran chi recita in video porno può essere accusato di «corruzione sulla terra» che comporta la condanna a morte.
«Hanno accolto la pornostar, mentre reprimono brutalmente le donne iraniane per il solo fatto di essere a capo scoperto», hanno detto alcuni utenti. Sui social si ricorda che «i funzionari ci hanno detto che eravamo a caccia di nudità durante la rivolta 'donne, vita, libertà', ma ora hanno portato una pornostar per la loro propaganda».
L'agenzia Tasnim ha scritto che la Wright era in visita personale e le rispettive organizzazioni non erano a conoscenza della natura «oscena» del suo lavoro. Anche il portavoce del Ministero degli Esteri, Nasser Kanani, ha dichiarato ieri di non avere informazioni sulla sua visita.
Iranian authorities have denied being behind the visit by an American porn star, Whitney Wright, saying she was issued a visa like any other foreign citizen and they had not been aware of her “obscene” profession.
— Masih Alinejad 🏳️ (@AlinejadMasih) 6 febbraio 2024
This is a big lie from the regime after receiving many backlash… https://t.co/JdoQzpiqil pic.twitter.com/R49ckDbYEl