Le testimonianze di chi vive vicino al Francis Scott Key Bridge a Baltimora. Mentre si continua a sperare di ritrovare i dispersi.
BALTIMORA - La comunità di Baltimora nel Maryland è sotto shock. Svegliata nel cuore della notte appena trascorsa (la prima mattina in Svizzera) da un «rimbombo». Lo racconta chi vive vicino al Key Bridge, il ponte d'acciaio venuto giù per qualcosa che fino a ieri era impossibile anche solo immaginare: una porta-container «fuori controllo», che era già stata coinvolta in un "incidente" nel porto di Anversa nel 2016.
«Non abbiamo potuto vedere molto, solo le luci lampeggianti - racconta al corrispondente della BBC a Baltimora una donna che abita poco distante - guardi ma non pensi che sia qualcosa che possa davvero accadere».
Ma è accaduto e, nelle acque gelide del fiume Patapsco a circa 9°C, a distanza di ore, i pompieri e la Guardia costiera non si arrendono. Con elicotteri, motovedette, una squadra di sub si cerca di trovare i superstiti. Due sono stati salvati ma se ne cercano ancora.
«L'ho sentito - racconta ancora un altro residente in zona - tutta la casa ha tremato. Ci sono pezzi del ponte che galleggiano e la nave che è ferma lì», E ancora: «spero solo che il Signore si prenda cura delle persone, oggi non sarà una bella giornata. Quante tragedie».
Il silenzio del traffico, perché il transito sul ponte è ovviamente bloccato, è interrotto solo dal rumore degli elicotteri, che volano bassi, e delle imbarcazioni alla ricerca dei dispersi.
Resta in bella vista la Dali, la nave con migliaia di container a bordo, mentre la marea sale e l'aria gelida rende la ricerca di chi c'era su quel ponte sempre più complessa.