La rivelazione del Washington Post. Le forze di Kiev hanno incontrato una «resistenza accanita» da parte dell'esercito russo
Alcuni giorni fa, intorno al 12 agosto, alcune centinaia di soldati ucraini con blindati hanno tentato di penetrare in territorio russo nella regione di Belgorod, mentre le truppe di Kiev avanzavano da giorni in quella di Kursk, ma hanno trovato una «resistenza accanita» da parte delle forze russe, che, a differenza di Kursk, erano «preparate», e sono stati respinti con perdite: lo scrive il Washington Post, che cita soldati ucraini in un reportage ripreso oggi anche da alcuni media ucraini, fra cui l'Ukrainska Pravda.
Un episodio sul quale finora hanno mantenuto il silenzio tanto Mosca, che aveva solo reso noto di aver inviato truppe di rinforzo nell'oblast di Belgorod e ivi dichiarato lo stato d'emergenza per i «bombardamenti ucraini», quanto Kiev.
«Tre soldati ucraini, incluso un ufficiale, raccontano come, dopo mesi in cui erano dislocati sul confine, sono stati inviati quattro giorni fa in Russia. Hanno attraversato il confine in pieno giorno con una formazione di veicoli blindati - dice il 24enne Hacker, che vuole essere identificato solo con il nome di battaglia, secondo le regole militari ucraine. Mentre si preparavano a passare il confine a Kolotilovka, dove c'era stato in precedenza uno scambio di prigionieri di guerra, Hacker ricorda di aver pensato che fosse una mossa un po' «folle». Le truppe russe nel Belgorod apparvero preparate al loro arrivo, in contrasto con le rapide avanzate delle unità ucraine attraverso (la regione di) Kursk. Benché alcuni russi si fossero ritirati, la zona era fortificata, con 'denti di drago', barriere anticarro e fitti campi minati - racconta il soldato 'Hacker' al Washington Post. Gli ucraini sono finiti quasi subito sotto un intenso fuoco di artiglieria, droni e bombe d'aereo. Gli ucraini sono avanzati per circa 10 km, conquistando posizioni abbandonate dai russi, ma i combattimenti sono rimasti intensi. «Tutti i nostri soldati furono feriti il giorno in cui siamo arrivati», racconta Hacker. Il gruppo di militari di Kiev è rimasto trincerato, sotto intenso fuoco russo, finché non sono passati mezzi blindati a raccoglierli all'alba di giovedì (15 agosto) e riportarli in Ucraina. Alcuni dei soldati erano ferirti gravemente e altri erano morti e si è dovuto lasciarli lì.
Hacker ha confessato di aver temuto di morire, «perché non conoscevamo il loro territorio».