È una storia di altri tempi quella che l'alluvione in Emilia ha fatto emergere dal fango. Lui è semplicemente Riccardo, detto "Scherpa".
FORLÌ-CESENA - Riccardo Ceroni ha 84 anni ed è un personaggio d'altri tempi. Ci vuol poco a capirlo, mentre lo si guarda scorrazzare per la strada, in sella alla sua bicicletta. L'anziano («la vecchiaia è solo il vestito, ma il vestito non dice niente», dice di sé), che a casa sua ascolta i dischi con il grammofono, vive solo. Ha una casa a Modigliana, paesino circondato dalle colline dell'Apennino Tosco-Romagnolo in provincia di Forlì-Cesena, località colpita dalla recente alluvione del 17-19 settembre. L'acqua e il fango raggiungono anche l'abitazione e l'orto del pensionato, soprannominato "Scherpa", che verrà poi aiutato nelle operazioni di ripristino da tanti giovani volontari.
«Una foresta di mani» - Ed è proprio il suo commosso ringraziamento agli "angeli del fango" - che viene ripreso e postato su Instagram da Andrea Nonni (@dedepillo) - a fare di lui un catalizzatore di click (e qualche lacrima). Le sue parole fanno breccia in rete e raccolgono infatti visualizzazioni a non finire. «Quello che sto per dire non è retorica, mi levo il cappello davanti a voi - spiega l'uomo, ancora sporco di fango, ai tanti giovani che lo circondano -. Il mio babbo è morto nel 1946, io avevo sei anni. Perciò quando ho visto questa solitudine di macerie, tutto sottosopra, ho detto: "Babbo! Dammi una mano". Non mi ha dato una mano, mi ha dato una foresta di mani», quelle che i ragazzi attorno a lui alzano al cielo.
Parole non sempre facili da afferrare, vuoi perché "Scherpa" non ha più i denti («Non mi vergogno (...), non vado dal dentista da 24 anni»), vuoi per la cadenza dialettale. Ma il suono del suo parlare, che sa di passione (per il legno, i libri, l'orto, la meccanica di precisione), di esperienza (ha lavorato come meccanico in Francia, in Svizzera e in Germania) e di amore per i giovani («Io sto bene tra i bambini perché sono un vecchio bambino», ha raccontato al contenitore online The Pillow, che di fatto lo ha scoperto), fa centro nel cuore di chi lo ascolta.
«I cattivi sono pochi ma hanno molto potere» - Ma torniamo al discorso di ringraziamento che l'84enne regala ai suoi "angeli". «Mi avete dato felicità perché avete espresso verso di me amore. Io cerco di ricambiarlo ma non ci arriverò mai, perché è il sentimento che fa stare bene il mondo intero», mentre «i cattivi sono pochi ma hanno molto potere». Non mancano gli applausi - quelli dei ragazzi - e un «vi voglio bene», quello pronunciato da "Scherpa", che conclude: «Mi avete dato una dimostrazione di amore che se muoio adesso, lo faccio felicemente, sorridendo».
Così, dopo gli abbracci e le pacche sulle spalle, Riccardo torna alla sua vita di sempre, spendendosi tra l'orto, la cucina e i suoi tanti orologi a dondolo (pulsano «come un cuore») ma tutto rigorosamente senza medicine «perché vivo solo, non posso vivere da malato ma da sano». In un'esistenza piena, sempre vissuta da uomo libero che in passato ha viaggiato per i mari con la sua piccola barca («l'ho regalata, perché non si vende ciò che ti ha dato la felicità»), e che non ama il silenzio, «perché solo l'aldilà è silenzioso».