Ieri la consegna del Thaad a Israele, lo riporta un canale saudita. L'Iran «è disposto a tenere colloqui indiretti con gli Usa»
WASHINGTON - Il canale saudita Al-Hadath riferisce che gli Stati Uniti hanno trasferito una seconda batteria antimissile Thaad in Israele, in mezzo a crescenti tensioni sul programma nucleare iraniano. La batteria sarebbe stata consegnata ieri.
Siti di tracciamento dei voli hanno mostrato che un aereo americano C-5M Super Galaxy, il più grande aereo da trasporto dell'Aeronautica statunitense, è atterrato alla base aerea di Nevatim, nel sud di Israele, e vi è rimasto per circa otto ore prima di ripartire.
Il Thaad, o Terminal High Altitude Area Defense System, è un sistema antimissile avanzato. La batteria già dispiegata in Israele è stata utilizzata per intercettare diversi missili lanciati verso Israele dagli Houthi nello Yemen, anche nelle ultime settimane.
La settimana scorsa, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha minacciato l'Iran di «bombardamenti» e ulteriori sanzioni se Teheran non raggiungerà un accordo con Washington sul suo programma nucleare.
L'Iran «è disposto a tenere colloqui indiretti con gli Usa»
Dichiarazioni arrivano intanto circa i contatti Usa-Iran. «I negoziati diretti con una controparte che minaccia continuamente l'uso della forza e i cui rappresentanti esprimono posizioni contraddittorie sono privi di significato», ha dichiarato il ministro degli Esteri Abbas Araghchi, che ha però spiegato che «l'Iran resta impegnato nella diplomazia ed è disposto a tenere negoziati indiretti (con gli Stati Uniti)».
«L'Iran è pronto a tutti gli scenari possibili. Siamo seri riguardo alla diplomazia e ai negoziati, e allo stesso tempo siamo altrettanto fermi e determinati nel difendere i nostri interessi nazionali e la nostra sovranità», ha aggiunto Araghchi durante una cerimonia per il Capodanno iraniano, alla quale hanno partecipato anche gli ambasciatori di paesi stranieri, sabato sera.
Secondo quanto riferito dall'agenzia Mehr, il ministro ha affermato che la risposta dell'Iran alla lettera del presidente statunitense Donald Trump - in cui proponeva colloqui diretti, minacciando in caso contrario un'azione militare - è stata «in linea» con il contenuto e il tono del messaggio, pur lasciando aperta la porta alla diplomazia.