Respinta la mozione di sfiducia contro il premier Khan, senza nemmeno giungere al voto
ISLAMABAD - Il Parlamento del Pakistan ha respinto, senza sottoporlo al voto, una mozione di sfiducia nei confronti del primo ministro, Imran Khan, bollandola come «interferenza straniera» negli affari pachistani e come «anticostituzionale».
Lo ha comunicato il presidente del parlamento, Asad Qaiser. La mozione avrebbe potuto essere approvata a maggioranza dopo il passaggio di diversi parlamentari di maggioranza con l'opposizione.
Il premier Khan ha quindi chiesto al presidente della repubblica, in un discorso in diretta alla nazione, di sciogliere l'Assemblea nazionale, il parlamento nazionale. Khan ha bollato la mozione di sfiducia come una «cospirazione straniera» contro di lui ordita dagli Stati Uniti. L'opposizione rimprovera al premier una cattiva gestione del governo e una cattiva politica economica.
Il primo ministro Imran Khan nel suo discorso tv ha dichiarato che la mozione di sfiducia «era un atto per cambiare il regime ed è stato sconfitto. Mi congratulo con i pachistani», e ha quindi invitato il capo dello stato a indire nuove elezioni.
L'opposizione, che in parlamento avrebbe avuto i numeri per far passare la sfiducia, ha deciso di rivolgersi alla Corte Suprema su iniziativa del Ppp (Pakistan People's Party).