«Non posso adempiere al mandato per cui sono stata eletta dal Partito Conservatore»
LONDRA - La neo prima ministra Liz Truss ha annunciato le sue dimissioni. Il suo governo è durato appena 45 giorni, confermandosi il più breve di sempre nel Regno Unito.
Truss lascia la carica in seguito a un inizio turbolento, segnato da un crollo dei mercati e dall'aver perso due ministri chiave. In pochissimo tempo la quasi totalità della fiducia che i parlamentari avevano rimesso in lei durante la campagna elettorale è andata scemando, fino a scarseggiare.
Il discorso - La (ex) premier, nel suo discorso ai media, ha sottolineato come il suo arrivo al numero 10 di Downing Street sia coinciso con «un momento di grande instabilità economica e internazionale, con la famiglie preoccupate per le bollette e la guerra illegale condotta da Putin in Ucraina, che minaccia la sicurezza di tutto il nostro continente». Il Partito Conservatore l'aveva eletta per risollevare la Gran Bretagna «dalla bassa crescita economica».
Truss rivendica che l'esecutivo «ha pagato le bollette dell'energia» oltre ad aver stabilito «una visione per un'economia a bassa crescita fiscale e ad alta crescita che trarrebbe vantaggio dalle libertà della Brexit». Tutti dettagli che sono stati revocati dopo il terrore creato nei mercati per l'immenso deficit. «Riconosco però, data la situazione, di non poter adempiere al mandato per cui stata eletta dal Partito Conservatore». Truss spiega di aver già informato re Carlo III dell'intenzione di dimettersi e che resterà in carico fino alla nomina del suo successore.
Elezioni immediate - Entro il prossimo venerdì 28 ottobre verrà eletto un nuovo leader Tory, che di conseguenza prenderà il posto di Truss. A confermarlo è stato il politico del partito Conservatore Graham Brady fuori dal Parlamento.
Un anno travagliato - Le dimissioni di Truss segnano per il Regno Unito la seconda caduta di governo nel giro di pochi mesi. Lo scorso sette luglio l'allora primo ministro Boris Johnson aveva lasciato la carica in seguito a una sfilza di scandali, tra cui il Party-gate.
Truss era salita al governo il 6 settembre, ma nel giro di poche settimane la sua carica non convinceva già più il 55% degli iscritti al Partito conservatore riteneva che dovesse dimettersi e l'83% affermava che stesse governando male. Già lunedì, l'annuncio del ministro dell'Economia Keremy Hunt del ritiro dell'ambizioso piano fiscale che doveva costituire una svolta nella vita dei britannici, aveva gettato i mercati nel panico, costringendo la Bank of England a un intervento di emergenza.
Le reazioni - Nel giro di pochi minuti dall'annuncio, i laburisti e i liberaldemocratici hanno chiesto di tenere delle elezioni nel più breve tempo possibile. Come affermato dal leader laburista Keir Starmer: «Dopo 12 anni di fallimento, i Tory non possono più governare. Il popolo britannico merita di meglio».
Circa mezz'ora dopo l'annuncio anche i mercati hanno reagito, con la sterlina che ha cominciato a salire.
Sunak o BoJo al governo?
Alleati dell'ex cancelliere dello Scacchiere britannico Rishi Sunak, citati dal Daily Telegraph, riferiscono di una sua «certa» candidatura per la leadership Tory, in seguito alle dimissioni di Liz Truss. Sunak era stato sconfitto da Truss nella competizione tenutasi in estate che era quindi diventata primo ministro.
Sky News riferisce che la leader dei Comuni, Penny Mordaunt, potrebbe a sua volta candidarsi. Nella corsa per la leadership Tory della scorsa estate Mordaunt risultò terza. Il Daily Telegraph scrive inoltre che la commissione incaricata di stabilire le regole per l'elezione dovrebbe riunirsi questa sera fra le 17 e le 19 - ora di Londra - (a partire dalle 18 in Svizzera).
Intanto Boris Johnson sta pensando di ripresentarsi al voto per la leadership dei Tory. Lo sostiene il Times. L'ex premier «sta facendo dei sondaggi, ma pare che creda che sia una questione di interesse nazionale», ha twittato il capo della redazione politica del quotidiano britannico, Steven Swinford.
Anche il Daily Telegraph indica, con la formula «a quanto si apprende», la possibilità che Boris Johnson corra per sostituire Truss alla leadership del partito Conservatore. (Fonte ats)