Lo chiede il gruppo Ppe all'Europarlamento, critico anche con la stampa: «Riferire su risultati e affluenza diffonde le bugie del Cremlino»
BRUXELLES - Il Ppe invita i ministri degli Affari esteri riuniti oggi a Bruxelles a dichiarare ufficialmente che Vladimir Putin non è il presidente legittimo della Russia e che le cosiddette elezioni presidenziali sono prive di legittimità.
Lo chiede il gruppo del Ppe all'Eurocamera in una nota indirizzata ai ministri degli esteri giunti a Bruxelles per il consiglio affari esteri. "Vladimir Putin non può essere considerato il leader del suo Paese. Putin non è un presidente e questo voto non è stata un'elezione", afferma l'eurodeputata lituana Rasa Juknevičienė, vicepresidente del gruppo e responsabile per gli affari esteri del Ppe.
"I rappresentanti dei media di tutto il mondo dovrebbero anche essere consapevoli che riferire sui risultati del voto, sull'elevata affluenza alle urne o sugli exit poll non fa altro che diffondere le bugie del Cremlino", aggiunge Juknevičienė.
"Discutere della legittimità di Putin è come discutere della legittimità di un boss mafioso. C'è solo una alternativa per la
Russia: o uno Stato senza elezioni e senza un presidente legittimo oppure una Russia senza Putin. D'ora in poi potremo chiamare Putin in molti modi: dittatore, criminale di guerra, boss mafioso del Cremlino, ma non possiamo chiamarlo presidente", sottolinea infine l'eurodeputato popolare Andrius Kubilius.