Diminuisce drasticamente il numero dei voli, ma le compagnie non vi rinunciano totalmente.
Il motivo non è né economico né relativo alla salute, ma riguarda una legge dell'aviazione.
MILANO - In questi giorni sempre più compagnie aeree decidono di ridurre il numero di voli a causa dell'emergenza legata al coronavirus. Ma sono poche quelle che decidono di cancellare tutti i voli per un determinato aeroporto.
E il motivo è piuttosto semplice: le compagnie aeree non possono permettersi di "perdere il posto". Due volte all'anno vengono assegnate le bande orarie disponibili per l'aeroporto.
La regola prevede però che questi slot debbano essere utilizzati almeno per l'80%, pena la perdita della banda oraria, e la riassegnazione ad un'altra compagnia. In altre parole, se un aereo della compagnia X parte ogni martedì alle 10.00, fra sei mesi potrebbe perdere il diritto di effettuare voli a quell'ora, se non utilizza almeno per l'80% quell'orario con quella tratta.
Ecco spiegato allora il motivo di "voli fantasma", che percorrono le tratte anche con a bordo pochissime persone. Le compagnie aeree rinunciano così ai guadagni economici, carburante compreso, per poter mantenere lo slot.
Ora il settore chiede, data l'emergenza sanitaria, di non dover adempiere all'obbligo del raggiungimento dell'80% di utilizzo. Una risposta dovrebbe arrivare nei prossimi giorni.