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GUERRA IN UCRAINAMinacciato il gasdotto per l'Europa, mercati nervosi

09.08.24 - 17:12
Effetto Kursk, prezzi per la prima volta nel 2024 hanno superato i 40 euro al megawattora.
Imago
Fonte ats ans
Minacciato il gasdotto per l'Europa, mercati nervosi
Effetto Kursk, prezzi per la prima volta nel 2024 hanno superato i 40 euro al megawattora.

KURSK - I combattimenti di questi giorni nella regione russa di Kursk hanno investito direttamente la cittadina di Suzdha - che secondo notizie non confermate sarebbe caduta nelle mani degli ucraini -, dove si trova l'ultima stazione di transito del gasdotto Urengoy-Pomary-Uzhgorod, cioè la conduttura che trasporta la metà del gas naturale russo ancora esportato verso l'Europa. L'altra metà passa attraverso il Turkstream, che attraversa il Mar Nero.

Nonostante la Gazprom, il gigante statale russo del settore, abbia assicurato che le esportazioni continuano normalmente, gli eventi bellici hanno provocato non pochi nervosismi sul mercato del gas europeo, con i prezzi che per la prima volta nel 2024 hanno superato i 40 euro al megawattora, con un balzo di oltre il 4% in un giorno. Un dirigente della Gazprom citato dall'agenzia Tass ha detto che oltre alla battaglia in corso a Suzdha, a spingere al rialzo le quotazioni potrebbero contribuire i lavori di manutenzione in corso presso alcune strutture in Norvegia con la conseguente limitazione della produzione.

Dopo la Russia il gasdotto Urengoy-Pomary-Uzhgorod attraversa l'Ucraina - che continua ad essere pagata da Mosca per i diritti di transito - prima di arrivare in Slovacchia, dove si divide in due tronconi: uno diretto alla Repubblica Ceca, l'altro verso l'Austria. I maggiori acquirenti, per un totale di circa 42 milioni di metri cubi al giorno, sono Slovacchia e Austria, oltre all'Ungheria. Per questi Paesi un'interruzione immediata delle forniture russe rappresenterebbe uno shock. Nel 2023, 14,65 miliardi di metri cubi sono transitati per la stazione di Sudzha, su un consumo totale nei Paesi Ue di 295 miliardi di metri cubi.

L'Ucraina, comunque, ha detto di non avere intenzione di rinnovare il contratto quinquennale con Mosca per il transito del gas russo verso l'Europa, che essendo stato firmato nel 2019, giunge a scadenza quest'anno. Nel maggio del 2022 Kiev aveva già interrotto l'accesso sul suo territorio attraverso un'altra stazione di transito, quella di Sokhranovka, con una capacità di 30 milioni di metri cubi al giorno.

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