Alcuni esperti non escludono un drammatico crollo dei mercati, sul modello di quello avvenuto nel 1987
NEW YORK - I dazi annunciati da Donald Trump hanno gettato l'intero mondo nella preoccupazione (se non nel panico) e hanno fatto bruciare una quantità enorme di miliardi di dollari nei mercati finanziari. Ma quello che si è visto finora potrebbe essere niente, rispetto al cataclisma che potrebbe colpire nelle prossime ore le Borse del pianeta.
A lanciare l'allarme sull'eventualità di un nuovo Lunedì Nero è stato Jim Cramer. Popolare commentatore di tematiche economiche e conduttore della trasmissione "Mad Money" su CNBC, teme che l'alta volatilità conseguente all'applicazione delle tariffe aggiuntive possa scatenare un crollo epocale dei mercati, sulla falsariga di quello avvenuto nel 1987. Il 19 ottobre di quell'anno l'indice Dow Jones della borsa di New York arrivò a perdere addirittura il 23%, in una singola giornata che è passata alla storia come la più brutale da quella tristemente leggendaria del 1929.
NEW: Jim Cramer warns of a 1987 "Black Monday" style stock market crash on Monday, says he is about to be super mad.
— Collin Rugg (@CollinRugg) April 5, 2025
"Black Monday" was a global stock market crash where the Dow Jones tanked almost 23% in a single day.
"If the president doesn't try to reach out and reward these… pic.twitter.com/aPwnFzdXBA
«Se il presidente non cerca di raggiungere e premiare questi Paesi e queste aziende che rispettano le regole, allora lo scenario del 1987» si preannuncia una concreta possibilità, ha dichiarato Cramer. Non è detto che l'ex trader abbia ragione: c'è chi investe esattamente in direzione opposta a quella da lui indicata e ha ottenuto grossi guadagni. Ma i timori di una giornata infausta ci sono tutti. «Ci siamo sentiti degli idioti perché la settimana prima del crollo era stata così brutta e abbiamo venduto troppo tardi» ha ricordato Cramer, a proposito di quel lunedì autunnale di 38 anni fa.
Non è l'unico esperto di finanza che si aspetta che non sia una giornata come tante. «Non sarei sorpreso se lunedì il Presidente (Trump, ndr) annunciasse di voler rinviare l'applicazione delle tariffe per avere il tempo di trovare un accordo» ha dichiarato Bill Ackman, fondatore e CEO della società di gestione di hedge fund Pershing Square Capital Management. Pur essendo favorevole ai dazi («Si tratta di una questione di importanza cruciale che deve essere risolta e finalmente abbiamo un Presidente impegnato a farlo»), Ackman riflette che «il problema non può essere risolto in pochi giorni. Quindi perché non sarebbe opportuna una pausa per dare al Presidente il tempo di risolvere adeguatamente questa questione critica e per consentire alle aziende grandi e piccole di prepararsi ai cambiamenti nelle loro catene di approvvigionamento?».
Non prendere il toro per le corna, secondo Ackman, significherebbe lasciare che l'incertezza si propaghi come un virus, spingendo l'economia verso una recessione potenzialmente grave. «Una cosa è certa» conclude. «Lunedì sarà uno dei giorni più interessanti della storia economica del nostro Paese».