Gli esperti di UBS invitano a diversificare i portafogli azionari nel prossimo futuro
ZURIGO - Nel 2021 l'attività economica e gli utili aziendali torneranno ai livelli precedenti alla pandemia: lo prevedono gli strateghi in investimento di UBS, leader mondiale nella gestione patrimoniale.
La combinazione fra stimoli fiscali, tassi d'interesse costantemente bassi e arrivo di un vaccino anti-Covid è destinata a generare rendimenti superiori alla media per le piccole e medie imprese, per azioni selezionate in ambito energetico e finanziario, nonché per le società del settore industriale e dei beni voluttuari, si legge in Year Ahead, il rapporto annuale pubblicato da UBS Global Wealth Management.
Il documento fornisce anche consigli per chi investe i propri soldi. Invita per esempio a diversificare i portafogli azionari nel prossimo futuro, guardando oltre le aziende resilienti, di grandi dimensioni e con sede negli Stati Uniti che hanno dominato nel 2020. «Gli investitori devono pensare a livello globale, cercare un potenziale di recupero e guardare a nuovi vincitori nel lungo periodo», scrivono gli esperti della grande banca.
Gli specialisti raccomandano pure di diversificare il portafoglio con liquidità e obbligazioni a basso rendimento, puntando fra l'altro sui titoli di stato dei mercati emergenti espressi in dollari e alle obbligazioni asiatiche ad alto rendimento. Agli investitori viene anche consigliato di definire un posizionamento alternativo in caso di dollaro più debole: gli investitori dovrebbero diversificare le loro scelte d'investimento nelle valute del G10 o in alcune monete dei mercati emergenti e nell'oro. Anche il mercato privato e gli investimenti sostenibili potrebbero rappresentare una opportunità strategica nei portafogli.
«Guardando oltre l'anno che ci attende, gli investitori dovrebbero anche considerare i settori in fase di trasformazione tecnologica», afferma il capoeconomista Mark Haefele, citato in un comunicato. «Se l'ultimo decennio è stato caratterizzato da investimenti nella tecnologia, pensiamo che il prossimo sarà all'insegna degli investimenti in grado di modificare lo status quo vigente in altri settori».
Gli investitori potranno trovare opportunità a lungo termine in tendenze incrementate dalla pandemia e che contribuiranno ad alimentare un futuro nuovo e sostenibile, soprattutto nei settori in fase di rivoluzione tecnologica. Che si tratti della transizione verso un'economia a zero emissioni di carbonio, dell'accresciuta necessità di un sistema sanitario più efficiente o della spinta a digitalizzare ulteriormente i servizi finanziari, le aziende esposte a queste tendenze dovrebbero godere di una crescita superiore alla media nel lungo termine. Insomma, secondo UBS «guardando al prossimo decennio, gli investitori si trovano di fronte a un mondo più indebitato, più disuguale, con forti spinte locali, ma anche più digitale e, per certi versi, più sostenibile».