Per l'esperta Eva Frankhauser le resistenze al telelavoro restano alte. Ma il caso-Musk è destinato a non fare scuola
Anche il Ceo della banca cantonale di Zurigo (ZKB) è scettico: «Tra due anni nessuno parlerà più di home-office e tutti vorranno tornare al lavoro»
BERNA - Il telelavoro è destinato a tramontare, come fanno credere le ultime esternazioni del fondatore di Tesla Elon Musk o, in Svizzera, del Ceo della banca cantonale di Zurigo (ZKB) Martin Scholl? Tutt'altro, risponde l'esperta Eva Frankhauser in un'intervista a 20 Minuten.
"Il lavoro da remoto non è più accettabile", ha scritto qualche giorno fa Musk in una mail ai manager di Tesla. "Chi vuole lavorare da remoto deve essere in ufficio almeno 40 ore alla settimana o lasciare Tesla. È meno di quanto chiediamo ai dipendenti degli stabilimenti", ha sottolineato l'imprenditore.
Anche Scholl, presidente della direzione di ZKB, il più grande istituto cantonale del paese, non vede di buon occhio l'attività professionale a domicilio. Secondo il manager, che a fine agosto lascerà la guida della banca, ne risente la fedeltà del dipendente nei confronti dell'impresa. Tra due anni nessuno parlerà più di telelavoro, perché tutti vorranno tornare in ufficio, ha detto in un'intervista pubblicata ieri dalla Neue Zürcher Zeitung.
Non è di questo avviso Eva Frankhauser, specialista in materia di personale. "Non conosco personalmente Musk, ma l'home office spaventa ancora alcuni manager", afferma. "Molti temono di perdere il controllo sui propri dipendenti o pensano che essi a casa non lavorino in modo efficiente. Il telelavoro ha bisogno di fiducia reciproca, di una comunicazione aperta e di un buon coordinamento: non tutti sono in grado di implementarlo. Ma è anche possibile che lo smart working presso Tesla sia sfuggito di mano e che Musk volesse semplicemente intervenire".
La specialista non ritiene che sia in atto un riflusso contrario all'home office. "La tendenza va nella direzione opposta: il lavoro sta diventando sempre più mobile e indipendente, ma non tutte le aziende sono pronte. Prima o poi, però, anche Tesla sarà costretta ad aprirsi al telelavoro. I dipendenti qualificati di cui Tesla ha bisogno sono già pochi e molti di loro chiederanno di poter essere attivi dal domicilio".
Frankhauser non si aspetta che le aziende elvetiche agiscano nel modo in cui ha fatto il fondatore di Tesla. "Il Ceo uscente di ZKB ha fatto una dichiarazione simile: l'home office non è nell'interesse della banca e scomparirà di nuovo. Tuttavia, è probabile che accada esattamente il contrario: il luogo di impiego diventerà sempre meno importante. Ciò che conta ora è invece il lavoro svolto. I modelli di attività continueranno a diventare più flessibili e il telelavoro continuerà a farne parte".