L'organo incaricato di far luce sull'operato delle autorità federali nell'affaire UBS-Credit Suisse presenta le conclusioni
BERNA - La Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) incaricata di far luce sull'operato delle autorità federali in merito all'acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS pubblica oggi il suo rapporto, che presenta le conclusioni di un anno e mezzo di lavori.
Istituita nell'estate del 2023, tre mesi dopo la fusione forzata tra i due istituti, la CPI ha definito quattro fasi cronologiche della crisi. La prima va dal 2015 all'estate del 2022, la seconda copre il periodo dall'autunno del 2022 fino all'inizio di marzo 2023, la terza include la crisi acuta del 15-19 marzo e la quarta riguarda l'attuazione della fusione. La CPI si è dedicata in particolare ai primi tre periodi.
L'inchiesta della CPI si è concentrata sul Consiglio federale in corpore nonché sul Dipartimento federale delle finanze e i suoi uffici competenti, sull'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA), sulla Banca nazionale svizzera, nonché sull'Autorità federale di sorveglianza dei revisori.