Registrata una flessione del 2,8%
NEUCHÂTEL - Passo indietro per il turismo svizzero: in febbraio è stata registrata una flessione dei pernottamenti del 2,8% rispetto al corrispondente periodo dell'anno scorso, sulla scia di un arretramento degli ospiti elvetici che ha interessato in modo particolare i Grigioni, ma pure il Ticino, emerge dai dati diffusi oggi dall'Ufficio federale di statistica (UST).
Quello osservato a livello nazionale è peraltro solo il primo arretramento mensile dal settembre 2024. Concretamente in febbraio sono state registrate 3,4 milioni di notti, di cui 1,8 milioni (-5,9%) di svizzeri e 1,6 milioni (+0,9%) di stranieri.
A livello regionale i Grigioni scendono sensibilmente (-5,0% a 798'300), mentre il Ticino - in un mese tradizionalmente poco dinamico a sud delle Alpi - si muovono sostanzialmente nella media nazionale (-2,0% a 75'000). Fra le realtà più importanti del settore incrementi sono stati mostrati da Zurigo (+1,4%) e Ginevra (+3,0%), mentre scarso dinamismo è stato osservato a Lucerna (-5,7%) e in Vallese (-5,0%).
Per quanto riguarda i paesi di provenienza, a dominare il comparto estero è la Germania (283'300 notti), davanti al Regno Unito (173'700 notti), Stati Uniti (168'800 notti), Francia (138'900), Paesi Bassi (72'000), Italia (65'000), Belgio (48'500) e Cina (37'000).
Cumulando i dati dei primi due mesi del 2025 i pernottamenti arrivano a 6,5 milioni, in incremento dello 0,2% su base annua. La piccola crescita è stata trainata dagli stranieri (+4,5% a 3,1 milioni), mentre gli svizzeri fanno segnare una flessione (-3,5% a 3,4 milioni). Il Ticino presenta un calo (-1,1% a 135'800) e lo stesso fanno i Grigioni (-2,4% a 1,6 milioni). La classifica dei paesi di provenienza di chi arriva da oltre confine vede al primo posto anche in questo caso la Germania (574'800 notti), tallonata dagli Stati Uniti (346'300), Regno Unito (304'900), Francia (244'300) e Italia (141'800).