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ATEDMeta suona un’altra musica

31.03.23 - 10:04
Alla base del non rinnovo dell’accordo con Meta una richiesta di aumento del 310% delle royalty da parte della SIAE.
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Meta suona un’altra musica

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Alla base del non rinnovo dell’accordo con Meta una richiesta di aumento del 310% delle royalty da parte della SIAE.
Eliminate nei giorni scorsi le canzoni da Instagram e Facebook.

Nelle scorse settimane era saltato l’accordo tra Meta e la Società Italiana degli Autori ed Editori – SIAE. «Purtroppo, non siamo riusciti a rinnovare il nostro accordo di licenza con Siae. La tutela dei diritti d’autore di compositori e artisti è per noi una priorità assoluta e per questo motivo, a partire da oggi, avvieremo la procedura per rimuovere i brani del repertorio Siae all’interno della nostra libreria musicale». Così aveva affermato un portavoce di Meta, società madre di Facebook in una nota ripresa da Adnkronos e che ha fatto il giro del mondo. Un annuncio che aveva determinato un’importante novità sui social, modificando da subito il lavoro degli utenti e dei content creator. Infatti, su Facebook e Instagram, non è più possibile da alcuni giorni riprodurre moltissimi brani coperti da diritto d’autore per aggiungere atmosfera nelle story, nei post e nei Reel.

Ma col passare dei giorni la vicenda si è arricchita di nuovi dettagli. Nella giornata del 30 marzo Meta e SIAE hanno partecipato a un'audizione davanti alle commissioni riunite Cultura e Trasporti della Camera a Roma. Oggetto dell’incontro proprio il mancato accordo per il rinnovo della licenza che ha comportato la rimozione dei brani del repertorio SIAE dai social media di Meta. Coinvolti nell'audizione Salvatore Nastasi, presidente della SIAE e Angelo Mazzetti, Responsabile degli Affari Istituzionali di Meta. Quest'ultimo ha spiegato come da parte di Meta non ci sia stata nessuna intenzione di interrompere le trattative unilateralmente. Secondo Mazzetti, le trattative erano iniziate nello scorso mese di agosto, mentre la validità del precedente accordo terminava a dicembre. Meta ha sostenuto che la trattativa si è bruscamente interrotta per via delle richieste economiche troppo alte di SIAE.

«SIAE si è rifiutata di accettare qualsiasi offerta che fosse inferiore ad un aumento del 310% rispetto all'accordo del 2022» ha dichiarato Mazzetti, che ha aggiunto come Meta abbia progressivamente aumentato l'offerta nel corso della trattativa, senza mai poter accontentare SIAE. Secondo Meta, «i diritti di licenza erano sostanzialmente gli stessi» il che renderebbe ingiustificato l'aumento richiesto da SIAE. Meta avrebbe, quindi, presentato offerte progressivamente più alte rispetto alla royalty concordata per il periodo con termine a dicembre 2022, ma SIAE avrebbe respinto qualsiasi proposta, affermando che avrebbe accettato solo quella con l'aumento del 310%. Il successivo rifiuto di SIAE di accettare una proroga dell’accordo precedente, in modo che fosse possibile continuare le negoziazioni con la musica ancora presente sulle piattaforme, ha costretto Meta a bloccare la musica.

«Meta non ha sede in Italia per cui discutere e trattare con loro è molto complicato» ha ribadito Nastasi di SIAE. Il quale ha aggiunto che, nel momento in cui SIAE ha richiesto a Meta alcuni dati che avrebbero permesso di giustificare le richieste economiche, Meta si è rifiutata di fornirli. «Se oggi alle 18 non avrete accettato le nostre condizioni, tutti i contenuti italiani saranno rimossi» avrebbe detto Meta a SIAE qualche settimana fa. «Così, come un dittatore nordcoreano, premendo un bottone. Non potevamo accettare la loro proposta senza avere mai avuto da loro un solo dato di quelli che chiedevamo», ha concluso Nastasi.


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
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