Viaggi & TurismoNatura e rispetto: attività estive consapevoli

SEMPACH - Le vacanze estive sono finalmente arrivate, portando con sé la prospettiva di numerose attività all'aperto. Che si tratti di escursioni in montagna o di stand-up paddle su un lago, è fondamentale comportarsi in modo rispettoso per non disturbare la fauna sensibile. Le regole sono semplici: mantenere le distanze, rispettare le aree protette, tenere i cani al guinzaglio e rimanere sui sentieri.

Molti degli ambienti abitati dagli uccelli sono frequentati anche da appassionati di sport e attività ricreative, il che può provocare vari gradi di disturbo. Si definisce disturbo qualsiasi evento in grado di causare un cambiamento improvviso nel comportamento o nella fisiologia degli animali. Non è sempre evidente rilevare il disturbo: gli uccelli spesso alterano il loro comportamento naturale, la ricerca del cibo o la nidificazione ben prima di spiccare il volo.

In montagna, non tutti gli uccelli hanno completato il ciclo riproduttivo, come la pernice bianca e il fagiano di monte. In questa fase particolarmente critica, qualsiasi disturbo, intenzionale o meno, può avere gravi conseguenze: uno spreco inutile di energia, meno tempo per la ricerca di cibo o un aumento dei livelli di stress.

Inoltre, lo stand-up paddle sui nostri laghi può disturbare notevolmente gli uccelli acquatici e altri animali selvatici. Sebbene questo sport venga spesso praticato senza fare rumore e con cautela, l’esperienza dimostra che gli animali percepiscono la sagoma umana e i movimenti come una minaccia. Possono reagire fuggendo già a una distanza di 1000 metri dai pagaiatori. Questo comportamento può compromettere la loro sopravvivenza e il successo riproduttivo.

Per evitare di disturbare la fauna, è necessario seguire alcune semplici regole: mantenere le distanze, soprattutto dagli stormi di uccelli acquatici sui laghi, e prestare attenzione ai segni di nervosismo degli animali. Inoltre, è importante rispettare le zone di tranquillità per la fauna selvatica e le aree protette, non abbandonare i sentieri segnalati e tenere i cani al guinzaglio per non disturbare gli animali nel loro habitat naturale.

La Stazione ornitologica svizzera è stata fondata nel 1924 come centrale di inanellamento dedicata allo studio degli uccelli migratori. Oggi è il centro di competenza svizzero per la ricerca e la protezione degli uccelli indigeni. Nel 2024 festeggia il suo centesimo anniversario con presentazioni di archivi, eventi e un libro storico, celebrando un secolo di impegno nella tutela della biodiversità.

Testo a cura di Claudio Rossetti

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