Il team che opera a Manno punta forte sull’'integrazione di intelligenza artificiale e realtà aumentata nella fisioterapia.
MANNO - Sta rivoluzionando la cura del paziente, offrendo soluzioni innovative per la riabilitazione, il monitoraggio e il miglioramento della qualità della vita anche in contesti domestici.
Nel corso delle ultime decadi siamo progressivamente passati dal desiderio di una vita più lunga al desiderio di una più lunga giovinezza, intesa come una buona o ottima condizione di salute anche nella parte più avanzata della nostra vita: questo desiderio insieme al progressivo invecchiamento della popolazione ha aumentato la pressione sui sistemi sanitari stimolando la ricerca di nuovi approcci e nuove metodiche per gestire questa necessità assolutamente ignota solo nel secolo scorso.
Oltre al progressivo perfezionamento degli approcci farmacologici si è fatta strada sempre di più l’utilizzo della fisioterapia per il recupero di funzionalità perdute nonché per consentirci una vita quanto più libera dal dolore e da limitazioni di sorta: anche questa professione si sta progressivamente adattando per cooperare efficacemente con ciò che con buona probabilità saranno le colonne portanti della ricerca e sviluppo dei prossimi anni, ovvero la robotica, l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata.
Dai primi timidi tentativi di integrazione solo di qualche anno fa siamo e ci stiamo proiettando in un contesto dove l’utilizzo di queste tecnologie diventerà sempre più indispensabile per rispondere appunto alle necessità della popolazione, da una parte, e dei sistemi sanitari, dall’altra.
Il principale vantaggio della realtà aumentata consiste nella possibilità di lavorare con pazienti fragili creando dei contesti funzionali, stimolanti, perfettamente calibrati sulle necessità dell’individuo e soprattutto assolutamente sicuri e privi di rischi: è possibile ad esempio utilizzare un’interfaccia che simuli la guida di una vettura nel traffico cittadino per testare se l’utilizzatore potrebbe essere in grado, in seguito ad un evento invalidante come un ictus, di guidare nuovamente la propria auto senza il rischio e le difficoltà di provare direttamente su strada. Al contempo, scenario in passato non percorribile, è possibile utilizzare tali interfacce per riabilitare una persona a gesti estremamente specifici legati sia al mondo dello sport che della vita quotidiana.
Fino ad oggi per riabilitare un drive del golf o un drill dell’hockey era necessario disporre di spazi ed attrezzatura tecnica specifica, limiti che la realtà aumentata consente di bypassare istantaneamente rendendo per il fisioterapista molto più semplice la gestione, il controllo e la monitorizzazione dei risultati.
Passando invece al campo dell’intelligenza artificiale, essa è per definizione in grado di assimilare quantità incredibili di dati che gli vengono sottoposti e riuscire infine in elaborazioni complesse. Il suo utilizzo nella fisioterapia? Semplice, è possibile utilizzarla per l’analisi dei movimenti di un arto lesionato, per la valutazione di una camminata affinché ci fornisca un’analisi precisa di ciò che va e ciò che non va, di dare informazioni al terapista ed al paziente in tempo reale e monitorizzare i miglioramenti nel tempo. Tutto ciò ad oggi viene già fatto dal fisioterapista, basandosi tuttavia su sistemi di valutazione estremamente soggettivi che difficilmente riescono ad essere comparabili nonché evidenziare differenze nel tempo a meno che esse non siano sostanziali.
Stiamo parlando di qualcosa che vedremo solo nei prossimi anni? In realtà no, in quanto ad oggi esistono già in commercio dei tapis-roulant dotati di IA e telecamera in grado di analizzare lo schema del passo di chi lo utilizza, fornire un feedback ed indicazioni in tempo reale per effettuare correzioni e monitorizzare i cambiamenti che avvengono col susseguirsi delle settimane, così come esistono già intelligenze artificiali in grado di monitorizzare mediante strumenti semplici, delle dimensioni di un orologio, se vengono svolti gli esercizi prescritti, come vengono svolti ed in grado loro stesse di fornire suggerimenti specifici, precisi ed efficaci per ottimizzare la riabilitazione anche in ambiente domestico in assenza di assistenza diretta.
È importante ricordare che queste nuove tecnologie hanno essenzialmente un compito: assistere. Assistere il paziente per raggiungere dei risultati altrimenti impossibili sia quantitativamente che qualitativamente, nonché assistere il fisioterapista fornendogli un grado di precisione ed efficacia altrimenti non possibile.
A cura di Paolo Mancuso (Responsabile Reha Village)
Scrive la redazione di fashionchannel.ch
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