«L’anno scorso le assenze dal lavoro a causa di questioni legate alla salute mentale sono aumentate del 20%».
In occasione della giornata mondiale della salute mentale, le Giovani Verdi chiedono due importanti cambiamenti in seno alla nostra società: l'introduzione della settimana di 24 ore e un reddito di base incondizionato che garantisca la sussistenza nella ricca Svizzera.
Nel 2021 in Svizzera, circa l'8,7% della popolazione residente permanente viveva in condizioni di povertà reddituale, con una tendenza all'aumento dal 2014. In Ticino, il Cantone di gran lunga più fragile ed esposto a tale fenomeno, 1 persona su 4 è a rischio povertà.
Le persone povere, così come quelle che vivono appena al di sopra della soglia di povertà, lottano quotidianamente per vivere dignitosamente e sperimentano un livello inferiore di benessere soggettivo. Le costanti preoccupazioni per le finanze portano a un aumento dello stress che, a sua volta, riduce la durata della vita e aumenta in modo massiccio il rischio di malattie somatiche e mentali. L'OMS cita esplicitamente le difficoltà finanziarie come fattore di rischio per quanto riguarda il suicidio.
In occasione della giornata mondiale della salute mentale chiediamo pertanto come Giovani Verdi l’introduzione della settimana lavorativa di 24 ore e un reddito di base incondizionato che garantisca la sussistenza di tutte le persone. «Le associazioni che si occupano di prevenzione ed aiuto sul territorio hanno recentemente lanciato un grido d’aiuto. Le cliniche psichiatriche sono stracolme, le liste d'attesa per i posti di terapia si allungano sempre di più. Più del 30% di coloro che lavorano si sente emotivamente esausto e l’anno scorso le assenze dal lavoro a causa di questioni legate alla salute mentale sono aumentate del 20%. Abbiamo bisogno di misure molto più consistenti ed efficaci per una società che sia anche mentalmente sana. Ciò è importante, ma non è sufficiente, pertanto è essenziale andare alla radice del problema! Non è accettabile che in un Paese ricco come la Svizzera ci siano persone che non riescano, a causa della povertà, a soddisfare nemmeno un bisogno primario come il cibo», sostiene Noemi Buzzi, Co-presidente del partito Giovani Verdi Ticino.
Con una settimana lavorativa di 24h si intende ridurre le ore di lavoro mantenendo lo stesso salario. Ciò significherebbe maggiore equità per tutte quelle persone che hanno potuto aumentare, tramite le nuove tecnologie, la propria efficienza e produttività, senza però vedere alcun corrispettivo nel proprio salario. Inoltre, una riduzione dell'orario di lavoro comporterebbe un uso maggiormente sostenibile delle risorse e a maggior tempo a disposizione per le esigenze sia personali che sociali. Lavorare meno significa avere più tempo per sostenere sé stessi e i propri cari.
Un reddito di base incondizionato, che permetta di garantire la sussistenza, è complementare a tutto ciò. La Svizzera è uno dei paesi del Nord globale più ricco al mondo, ma la povertà è in aumento dal 2014 e presto raggiungerà un tasso insostenibile. Abbiamo bisogno di una visione chiara e concreta, benché taluni possano bollarla come utopica. Una protezione sociale completa non solo combatte la povertà, ma crea anche opportunità per tutte le persone nello svolgere attività di volontariato o di assistenza ai parenti, senza dover per questo temere una diminuzione dello stipendio.