Pena afflittiva: alla Juve è stata tolta la possibilità di rincorrere la qualificazione alle coppe
Paratici, Agnelli, Arrivabene, Cherubini e Nedved: squalifiche pesanti per i dirigenti.
TORINO - La richiesta della Procura federale guidata da Giuseppe Chinè è stata accolta: la Corte Federale di Appello della FIGC ha revocato l’assoluzione ottenuta la scorsa primavera dalla Juventus in merito al processo riguardante le plusvalenze. Di più, ha punito il club bianconero con una penalizzazione durissima. Non i 9 punti in meno in classifica richiesti dall’accusa; ben 15 punti. Da togliere immediatamente.
Stangate anche per i dirigenti colpevoli delle malefatte. Tra i più noti: 30 mesi sono stati inflitti a Paratici, 24 mesi ad Agnelli e ad Arrivabene, 16 mesi a Cherubini e 8 mesi a Nedved.
La motivazione della sentenza è stata: "Le plusvalenze fittizie nei bilanci al 30.6.19, 30.7.20 e la trimestrale 2021 hanno permesso alla Juve di ridurre le perdite senza così dover ricapitalizzare. Così di fare il mercato, con effetti vantaggiosi sul piano delle competizioni sportive a cui ha partecipato in quelle stagioni".
I torinesi puntavano all’inammissibilità del ricorso in quanto, come dichiarato, “non ci sono elementi nuovi e rilevanti e quindi mancano i presupposti dell’impugnazione”. È stato invece ritenuto che i nuovi indizi emersi dagli atti acquisiti dall’accusa nell’ambito dell’inchiesta “Prisma” fossero meritevoli di considerazione.
In principio la società si era salvata solo per una "scelta" del Tribunale federale. I conti fatti dall’accusa riguardo al valore dei giocatori erano stati considerati solo un metodo di valutazione, ma non “il” metodo di valutazione. Inoltre era stato determinato che non ci fosse ragionevole certezza “data da indizi gravi, concordanti e plurimi” dell’operato illegale della dirigenza sabauda. L'impianto difensivo è invece stato sbriciolato.
Pronunciatasi la giustizia sportiva - c’è comunque la possibilità di inoltrare ricorso al Collegio di garanzia del Coni - il club piemontese deve ora fare i conti con quella ordinaria. Il 27 marzo prossimo, per rispondere delle accuse mosse a riguardo delle plusvalenze, davanti al Gup di Torino Marco Picco dovranno infatti comparire dodici indagati (tutti i membri dell’ex CdA) e la Juventus stessa come persona giuridica. Questi dovranno rispondere di quindici capi d’accusa per i presunti reati commessi tra il 2019 e il 2022.