Il 27enne potrebbe essere processato per falsificazione di documenti.
In questi casi la legge prevede un multa come pena minima, che potrebbe sfociare in una reclusione fino a cinque anni.
MONTECARLO - Breel Embolo avrebbe acquistato - nel mese di febbraio del 2021 - due certificati di viaggio Covid falsi. Stando a una notizia apparsa su "20minutes", questo fatto sarebbe emerso da un atto d'accusa nei confronti di un membro degli Hells Angels, che gli avrebbe fornito i documenti.
Il presunto boss della filiale basilese degli Hells Angels dovrà di conseguenza rispondere a metà maggio davanti al tribunale penale di Basilea per diversi reati contro il patrimonio. Tra le altre cose, si dice che sia stato coinvolto in una frode sugli investimenti internazionali su larga scala in cui gli investitori hanno perso milioni. Il 36enne renano avrebbe guadagnato molto denaro attraverso diverse attività illegali, soprattutto per la vendita di certificati Covid falsi, che avrebbe ottenuto tramite un complice che lavorava in un laboratorio medico di Basilea.
L'atto d'accusa contro il boss mostra anche i destinatari dei documenti e fra questi spicca il nome di Breel Embolo, il quale avrebbe acquistato dall'imputato due certificati di viaggio falsi una settimana prima del suo compleanno. Il complice del laboratorio li ha infatti emessi il 7 e il 9 febbraio 2021 e l'imputato ha poi inviato il messaggio tramite WhatsApp all'attuale attaccante del Monaco, allora sotto contratto con il Borussia Mönchengladbach. Per questa situazione Embolo potrebbe essere processato, poiché questa pratica rientra nel reato di falsificazione di documenti, punibile con una sanzione pecuniaria o con la reclusione fino a cinque anni. Per il calciatore si tratterebbe di una "recidiva" visto che nel giugno dello scorso anno era stato condannato dal tribunale penale di Basilea a una multa condizionale per minacce.