«Le società dipendono finanziariamente dai tifosi. Se non sarà possibile accoglierli, la Lega subirà un danno enorme».
Denis Vaucher spera in buone nuove dal Consiglio federale. A rischio la sua poltrona. E non solo.
GLATTBRUGG - Nella sua riunione di domani, il Consiglio federale sembra indirizzato ad “allentare” il limite delle 1’000 persone per i grandi eventi.
La scelta non è dettata dalla situazione sanitaria nazionale - sempre delicata - quanto piuttosto dalla necessità di non bloccare del tutto interi settori dell’economia svizzera. Lo sport in toto per esempio, strozzato tra costi da sostenere e obblighi da rispettare. Permettere di accogliere negli stadi e negli impianti più persone non farà però automaticamente sorridere club e leghe i quali, per veder tornare i conti, devono poter aprire le porte a quanti più spettatori possibile.
«Per garantire la sopravvivenza economica di Lega e società, dovremmo poter utilizzare gli impianti per almeno il 75% circa della loro capacità - ha sottolineato Denis Vaucher, direttore di National e Swiss League - Cosa deciderà il Consiglio federale? Cosa faremo? In linea di principio, solo nella riunione (di Lega, ndr) del 14 agosto potremo decidere come muoverci».
La situazione legata alla pandemia sembra in peggioramento. Continuasse il trend, si può affermare che, se non si partisse il 18 settembre, le possibilità di cominciare a ottobre, novembre, dicembre o gennaio sarebbero comunque limitatissime?
«È certo possibile che l'inizio del campionato venga posticipato ma non ha senso speculare su questo adesso. Dipendiamo dalle decisioni dei politici».
Se lo spettacolo non potrà iniziare, come faranno i club a far quadrare i conti?
«Se dovremo posticipare l'inizio del campionato o saremo costretti a giocare a lungo senza o con un massimo di 1’000 spettatori, non tutti i club sopravviveranno. Molti fallirebbero. Questo deve essere chiaro. Le società dipendono finanziariamente dai tifosi. Se non sarà possibile accoglierli, la Lega subirà un danno enorme. A quel punto l'unico modo per salvare l'hockey su ghiaccio, nella sua forma attuale, sarebbe il contributo a fondo perduto da parte del Governo federale.
Milioni di sussidi per non far morire l'hockey?
«Sì. Vogliamo far cominciare iniziare la stagione il 18 settembre insieme con i nostri tifosi. Non riesco nemmeno a immaginare lo scenario in cui i campionati non possano essere giocati affatto. Sarebbe assolutamente fatale. In quel caso non c’è alcuna certezza che la Lega Nazionale sopravviva fino al prossimo anno».