«Senza l’Ambrì non esisterebbe neanche il Lugano»
«Fra 85 anni vedo l’Ambrì ancora alla Gottardo Arena, casa che sembrava assolutamente impossibile da costruire e che invece ora c’è».
AMBRÌ - Ottantacinque anni e non sentirli. O meglio, ottantacinque anni e stare meglio ora piuttosto che in passato. Quanti possono dirlo? Pochi fortunati. Tra questi c’è l’Ambrì, arrivato all’importante compleanno in formissima. Arrivato a soffiare sulle candeline circondato dall’amore di una famiglia numerosissima, in una casa nuova e da imbattuto in campionato.
Tutto perfetto, quindi. E tutta questa perfezione giustifica il buonumore con il quale Filippo Lombardi ha raccontato il presente, con chicche del passato e uno sguardo sul futuro, del club leventinese.
«Senza l’Ambrì non esisterebbe neanche il Lugano - ha graffiato il presidente dei sopracenerini durante il "Marghe&Chiello Show" di Radio Ticino - Perché il Lugano… sono questi ragazzi che furono una costola dell’Ambrì e cominciarono a giocare sul lago di Muzzano quattro anni dopo che erano stati costituiti i biancoblù. Erano quelli che trovavano troppo lunga la trasferta fino ad Ambrì e, appunto, iniziarono a giocare sul laghetto imitando quello che stava succedendo in Valle».
Un invito leventinese mai arrivato ha spinto Margherita Zanatta a non voler paragonare Lugano e Ambrì. «Il Lugano l’ha invitata e noi no? Loro devono riempire gli spalti, noi non abbiamo posto. Da noi si paga. Quando le cose vanno bene la battuta si fa più facile. Ci sono però stati degli anni veramente difficili. Mangiar ghisa è dir poco, oltre che pelare di freddo in quella vecchia Valascia, quindi adesso siamo un po’ qui allegri perché abbiamo la casa nuova e abbiamo vinto le prime due partite. Come dice Cereda: "Sappiamo chi siamo e da dove veniamo" e non ci illudiamo di avere in mano chissà quale coppa del mondo».
L’Ambrì di oggi sta bene, ma come si riassumono 85 anni in poche parole? «È stato un piccolo miracolo già quando questo club è stato creato. Perché bisogna sapere che, all’epoca, dal punto di vista psicologico tra Ambrì e Piotta c’era almeno tanta distanza quanta tra Roma e Napoli. Diciamo così. Adesso questa realtà si è talmente consolidata che Ambrì e Piotta non sono più divisibili. Poi ci sono stati gli anni del gioco amatoriale, del salvare il club diverse volte. In seguito ci sono state le varie promozioni e la Coppa Svizzera vinta. Poi l’anno delle speranze e ahimè anche di una grossa delusione: il 1999 con la vittoria della regular season e la sconfitta nella finale dei playoff, non dirò contro chi perché è indifferente. Ma diciamo che queste storie sono sempre dei miracoli sportivi ma anche economici. Perché in questa regione un po’ periferica riuscire a far vivere una realtà così è un miracolo costante. Darle una nuova casa sembrava assolutamente impossibile invece la nuova casa ora c’è».
Presidente da 13 anni e “attorno all’hockey” da 50, Lombardi fa parte della famiglia biancoblù da tanto. «Le prime partite erano quelle con Andy Bathgate, nel 1972, e quindi sì, ho vissuto mezzo secolo accanto all’Ambrì. Questo club è una passione condivisa. Abbiamo moltissimi azionisti. È vero, ce ne sono cinque grossi che messi insieme fanno la maggioranza ma comunque il capitale è suddiviso tra 5’000 persone. Siamo la società che ha i maggiori fan club sparsi per tutta la Svizzera, qualcuno anche all’estero. Siamo sempre in testa, ai vertici della simpatia quando si fanno questi confronti nazionali. Ce la battiamo con il Davos per essere la squadra che ha più amici in tutta la Nazione. Non possiamo di certo lamentarci del sostegno del pubblico anche se le difficoltà economiche ci hanno talvolta tartassato».
Il futuro: fra altri 85 l’Ambrì dove e come sarà? «Secondo me sarà ancora nella Gottardo Arena. Questa nuova casa è costruita per durare 85 anni. Quindi con qualche modifica e rattoppo penso che saremo ancora lì. Fisicamente. Dove saremo sportivamente dipenderà da come evolverà il campionato svizzero e naturalmente dalla serietà e dalla prudenza con le quali gestiremo le nostre risorse per costruire sempre una squadra competitiva ma non rovinosa. Perché la rovina è la cosa che dobbiamo evitare».
PL | Punti | W | L | GF | GA | GD | FORM | |||
1 | Zurigo | 19 | 40 | 8 | 2 | 61 | 42 | 19 | WWWLL | |
2 | Davos | 21 | 40 | 10 | 5 | 66 | 45 | 21 | WWWWL | |
3 | Losanna | 21 | 40 | 11 | 6 | 68 | 60 | 8 | WLWWL | |
4 | Berna | 22 | 36 | 8 | 4 | 72 | 57 | 15 | WWWLW | |
5 | Kloten | 21 | 33 | 8 | 8 | 56 | 54 | 2 | WWLWW | |
6 | Zugo | 21 | 33 | 10 | 9 | 73 | 59 | 14 | WLLWL | |
7 | Bienne | 21 | 32 | 8 | 8 | 46 | 46 | 0 | LWWLL | |
8 | Lakers | 21 | 31 | 7 | 7 | 57 | 61 | -4 | LLLWW | |
9 | Friborgo | 21 | 27 | 7 | 9 | 50 | 59 | -9 | WLLWW | |
10 | Langnau | 19 | 25 | 6 | 9 | 39 | 42 | -3 | LLLLW | |
11 | Lugano | 19 | 25 | 8 | 10 | 48 | 61 | -13 | WLLWL | |
12 | Ambrì | 19 | 24 | 3 | 6 | 49 | 61 | -12 | LLLLL | |
13 | Ginevra | 17 | 22 | 6 | 7 | 45 | 48 | -3 | LLWLL | |
14 | Ajoie | 20 | 15 | 4 | 14 | 44 | 79 | -35 | LWWLW |