«Abbiamo lavorato tutto l'anno per giocare la settima in casa»
«È come squadra che si vince una partita».
GINEVRA - La psicologia dei playoff è così. Dopo una vittoria si relativizza, dopo una sconfitta si sdrammatizza. Dopo il ko di Bienne (4-2) nel sesto atto della finale di National League di martedì sera, quando una vittoria gli avrebbe consegnato il titolo, il Ginevra ha cercato di non crucciarsi troppo.
«Abbiamo lavorato tutto l'anno per poter giocare la settima partita in casa - ha provato a sdrammatizzare Jan Cadieux - Avremmo voluto chiudere in gara-6, ma sapevamo che il Bienne avrebbe dato tutto. Ora dobbiamo voltare pagina il prima possibile e pensare a giovedì».
Giovedì le Aquile (come i Seeläander d'altronde) si muoveranno sul filo del rasoio, con il paradiso da una parte e l'inferno dall'altra. Basta questo per far venire i brividi? «È il bello dello sport - ha risposto ancora il coach granata - è per vivere questi momenti che lavoriamo tutto l'anno. Ora sta a noi spuntare la casella giusta. Conterà giocare davanti al nostro pubblico, ma è l'approccio alla partita che farà la differenza, la capacità di essere efficaci per 60 minuti. Vincerà la squadra più concentrata, più disciplinata».
Per festeggiare, domani il Ginevra dovrà fare quello che non gli è riuscito sul primo match point. «La prima metà del secondo periodo è stata un po' più lenta rispetto al primo, poi ci siamo scoperti troppo, non siamo stati abbastanza disciplinati. Non so se sia stata la pressione o il desiderio di fare bene, ma credo che in quel momento volessimo fare troppo individualmente. Ma è come squadra che si vince una partita e questo è quello che è mancato».