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Moreno Della Santa: «Vogliamo sostenere il più possibile i nostri cugini».
L'allenatore professionista dell'HC Valle Verzasca è anche il responsabile della U15 dei Rivers, raggruppamento che raccoglie i ragazzi dei settori giovanili di Ascona, Vallemaggia e Valle Verzasca.
Tipress, archivioPRATO SORNICO - Gli eventi catastrofici che hanno colpito gli scorsi giorni la Vallemaggia hanno creato problemi anche al club di hockey, che normalmente si allena al centro sportivo della Lavizzara di Prato Sornico.
Il complesso – caratterizzato da una copertura di 1'800 m², due alloggi e un ampio punto di ristoro – è infatti stato completamente distrutto. A livello sportivo si tratta di una grave perdita, anche perché – oltre alla prima squadra – la struttura accoglie, insieme a quelle del Verzasca e dell'Ascona, tutti i ragazzi dei settori giovanili delle tre società, con il raggruppamento che prende il nome di Rivers. Le varie categorie, dalla U9 alla U20, si allenano e giocano i match in maniera alternata nelle tre piste, per cui non sarà evidente riorganizzare ogni spostamento adesso che ce ne saranno solo due.
A questo proposito si è espresso Moreno Della Santa, coach professionista responsabile della U15 dei Rivers, così come della Prima Squadra e della scuola di hockey del Valle Verzasca. «Siamo purtroppo confrontati con un grande disagio e a rimetterci sono soprattutto i ragazzi della Vallemaggia», sono state le parole del 42enne. «Fino al 25 ottobre anche la pista di Ascona sarà inutilizzabile, per cui i valmaggesi che vorranno partecipare anche a un solo allenamento saranno costretti a fare avanti e indietro per le due Valli, sorbendosi un'ora e mezza per l'andata e lo stesso tempo per il ritorno. Non sarà semplice per nessuno, sia a livello di sacrifici sia per quanto riguarda le spese».
Cosa prevede il piano degli allenamenti? «Quest'estate erano in agenda dei campi di allenamento proprio a Prato Sornico, ma siamo stati costretti a rivedere tutto. Per il momento a partire dalla metà di agosto abbiamo trovato il ghiaccio a Biasca e sino a fine mese tutte le categorie scenderanno in pista due volte alla settimana. Per far fronte ai lunghi spostamenti abbiamo organizzato dei pulmini, ma il vero problema arriverà a settembre. Il nostro raggruppamento conta infatti circa 150 ragazzi e non ci sarà abbastanza ghiaccio per tutti. A questo proposito se la temperatura lo permetterà e se avremo il benestare del comune della Verzasca, potremo anticipare l'allestimento della nostra pista di due settimane rispetto al solito. Tutto ciò agevolerebbe la situazione, poiché a quel punto avremmo ghiaccio a volontà e saremmo pronti ad accogliere chiunque. Il disastro in Vallemaggia? È terribile ciò che è successo. Vogliamo sostenere più che possiamo i nostri cugini e appena sarà possibile l'intero club del Valle Verzasca si recherà a Prato Sornico per gli aiuti di sgombero».
Come vedi il futuro? «Chiaramente il raggruppamento giovanile dei Rivers e l'HC Vallemaggia necessitano di qualche entrata per poter sopravvivere. Vorremmo evitare che i nostri ragazzi debbano sorbirsi costantemente dei lunghi viaggi, per non intaccare la loro voglia di giocare a hockey. Abbiamo inoltre il pieno appoggio dell'Ambrì, disposto ad accoglierci nei periodi di difficoltà. A questo proposito un grande merito va al ds dei Rivers Paolo De Luca e al responsabile del piano ghiaccio della Siberia Fabio Ferraro, che hanno trovato delle soluzioni alternative. È un momento delicato, ma sono sicuro che ce la caveremo».
