Stefano Togni si è espresso in merito alla stagione dei GDT Bellinzona Snakes: «Le partite disputate finora sono state molto combattute».
La truppa di Nicola Pini ha finora colto un punto: «Ho visto una squadra viva, i risultati arriveranno».
BELLINZONA - Nella serata odierna i GDT Bellinzona Snakes scenderanno sul ghiaccio amico contro il Visp, per disputare la loro sesta partita di Swiss League (ore 20.15).
La compagine sopracenerina è reduce dal ko a domicilio maturato contro i GCK Lions (2-4) e ha finora conquistato soltanto 1 punto. Nonostante questo, gli Snakes sono però stati comunque in grado di dare del filo da torcere a ogni avversario. «Quest'anno il club è partito con un nuovo progetto», ha analizzato Stefano Togni, ex giocatore fra le altre formazioni anche di Lugano, Ambrì e GDT. «Il roster è giovane e i nuovi arrivati si stanno abituando gradualmente a un'altra realtà, per cui bisogna avere pazienza e lavorare. Le partite disputate finora sono in ogni caso sempre state molto combattute fino alla fine e si è visto che lo zoccolo duro del gruppo c'è. Su questa base si può lavorare con una certa fiducia, anche perché il sistema di gioco è interessante e tutti sanno cosa fare sul ghiaccio. Ho visto una squadra viva, i risultati arriveranno».
L'head-coach è Nicola Pini, alla prima esperienza in panchina fra i cadetti. Ricordiamo che il 49enne – a Bellinzona in pianta stabile dal 2005 – ha ricoperto diversi ruoli in seno al club: giocatore, coach del settore giovanile, direttore sportivo, così come allenatore in Prima Lega, MySports League e Swiss League. «Se i GDT sono arrivati a questo livello, un grandissimo merito va sicuramente a lui. Pini ha sempre messo anima e corpo per questa società, portando entusiasmo, passione e uno stile di lavoro moderno. Non molla mai e prova in tutti i modi a raggiungere ogni obiettivo che si è prefissato. Trovo sia giusto che abbia lui in mano la compagine di SL».
La società bellinzonese può contare su un settore giovanile consolidato... «Gli Snakes possono fare affidamento su una struttura forte e solida al seguito, comprendente un vivaio di 300/400 ragazzi. Vedo tanti aspetti positivi legati a questo progetto e il fatto che la squadra giochi fra i cadetti è indubbiamente un fattore molto attrattivo per tutti. Bellinzona è inoltre un po' il centro del Ticino e a livello logistico può essere più accessibile rispetto ad altri posti, soprattutto per quei giocatori cresciuti nei vivai di Ambrì e Lugano che non trovano spazio. È una sfida intrigante e sono dell'idea che questa società abbia davanti a sé un futuro luminoso».