La Ferrari è un film dell’orrore, con Dario Argento si riderebbe
Sui circuiti un mix tra reality e video game, assurdo.
MELBOURNE - Doppio processo. La Formula 1 lascia l’Australia e si prende tre settimane di pausa prima di riaccendere i motori. Il tempo necessario per rispondere a qualche domanda sul futuro suo e della Ferrari. Quello che abbiamo visto a Melbourne, una gara con tre bandiere rosse e quattro partenze (l’ultima finta dietro alla Safety Car) è davvero quello che vogliamo per il futuro? Una Formula Caos più che una Formula 1. Uno spettacolo che assomiglia più a un reality televisivo che a un evento sportivo. Perché costringere i piloti a ricominciare da zero ogni volta che in pista qualcuno finisce nella sabbia è come mandare dieci personaggi più o meno famosi su un’isola deserta o rinchiuderli in una casa e farli spogliare. Sai già come andrà a finire. Che i reality inseguano l’audience in quel modo ci sta, finché qualcuno li guarderà avranno vinto loro, ma che la Formula 1 cerchi di trasformare le sue gare in un video game è davvero assurdo.
Serve una pausa di riflessione, un uso moderato e consapevole della Safety Car. Non sempre bloccare la gara ha senso. Non sempre giocando alla roulette russa si può pescare il jolly. E far ripartire tutti da fermo, con gomme morbide, a due giri dalla fine, è un po’ come cercarsi a tutti i costi la pallottola. E poi qualcuno dovrebbe ancora spiegare perché a settembre a Monza si è chiusa la gara in processione dietro la Safety, mentre a Melbourne si è preferita la corrida. Su una pista come quella australiana dove nelle prime tre curve sembra sempre di essere nel Far West, probabilmente andava scelta la via di mezzo, la partenza lanciata. Ci penseranno Liberty e Fia a salvare la Formula 1. Sempre che non vogliano salvare solo i loro conti economici portandoci tutti al luna park.
Chi salverà invece Charles Leclerc dalla Ferrari che affonda? Sei punti in classifica dopo tre gare sono peggio di un film dell’orrore. In confronto il famoso Profondo Rosso di Dario Argento potrebbe sembrare una commedia comica. In Ferrari hanno cominciato a sprofondare anche i piloti. Leclerc ha esagerato all’inizio della gara e Sainz alla fine: risultato un bel doppio zero in classifica. Sono quelli che nel calcio potremmo chiamare falli di frustrazione. Sono attimi in cui ti lasci guidare dalla voglia di strafare e finisci con il combinare dei pasticci giocando all’autoscontro con le Aston Martin (Leclerc con Stroll e Sainz con Alonso). Capita quando non guidi un’auto all’altezza. Raccontare di una SF-23 migliorata sul passo gara fa sorridere: era comunque sempre dietro a Mercedes e Aston Martin. Anche a Maranello c’è molto da lavorare. Mentre Mattia Binotto può dedicarsi alla potatura delle viti di casa, Vasseur è meglio che cominci a potare qualche ramo secco.