Adam Peaty ha attaccato l’organizzazione dei Giochi
«A Tokyo e Rio il cibo era incredibile, qui a Parigi…».
PARIGI - La polemica legata alla Senna che - a detta degli atleti - sembra una latrina o quella relativa al Villaggio Olimpico: qual è la vostra preferita in questi intensissimi giorni di Olimpiade?
La prima è stata accesa dai triatleti, “segnati” dal fiume durante la loro gara, ed è stata cavalcata dai nuotatori di fondo, che a breve dovranno sfidarsi in quelle acque. La seconda è invece il leitmotiv dei Giochi, con lamentele arrivate un po’ da tutte le delegazioni.
E la seconda… è stata rimpolpata dalle parole di Adam Peaty, pluricampione olimpico e detentore dei record sui 50m e 100m rana. Argento in Francia nella doppia vasca, il britannico ha rumorosamente criticato la mensa dedicata agli atleti: «Amo il pesce, ma qui al Villaggio Olimpico è immangiabile - ha dichiarato al sito di informazione Inews - La gente ci trova dentro i vermi. A Tokyo il cibo era incredibile, anche a Rio. Qui a Parigi è invece un disastro. Oltre alla qualità, c’è anche un problema di varietà: non ci sono abbastanza proteine».
Il 29enne ha poi raccontato di code interminabili per potersi servire e disorganizzazione totale. «I tifosi stanno seguendo il meglio del meglio per quel che riguarda lo sport mondiale, ma gli atleti non sono nutriti come se fossero i migliori. La mia, sia chiaro, vuole essere una critica costruttiva. Il mio desiderio è esclusivamente quello di spingere tutte le persone impegnate in questi Giochi a dare il massimo nei rispettivi ruoli e lavori».
La replica degli organizzatori al campione britannico non si è fatta attendere: «Stiamo ascoltando le segnalazioni che ci arrivano e prendiamo sul serio i feedback di tutti, soprattutto quelli degli atleti - hanno fatto sapere - Fin dall'apertura del Villaggio Olimpico il nostro partner Sodexo Live ha cercato di adattare le forniture al crescente uso dei ristoranti, nonché al consumo effettivo da parte degli atleti. Come risultato, le quantità di alcuni prodotti sono state significativamente aumentate ed è stato impiegato personale aggiuntivo per garantire un servizio senza intoppi».
La Federazione britannica ha comunque cercato di ovviare al problema - e di tenersi alla larga da possibili intossicazioni - facendo arrivare “da casa” uno chef.