Il ricorso va inoltrato entro 30 minuti dalla fine della gara
Una squalifica di Liendo è, a questo punto, fuori discussione.
PARIGI - Un arrivo irregolare potrebbe costare a Josh Liendo l’argento olimpico nei 100m farfalla. Secondo alle spalle dell’ungherese Kristof Milak, il canadese non avrebbe - come da regolamento - toccato contemporaneamente con entrambe le mani le piastre di contatto. Da qui l’ipotesi di squalifica.
Una cancellazione del risultato del nordamericano porterebbe all’automatico “avanzamento” di Noè Ponti, quarto nella gara disputata nella piscina parigina dietro anche all’altro rappresentante del paese della foglia d’acero Ilya Kharun.
Tre anni dopo Tokyo il ticinese tornerebbe dunque a mettersi al collo il bronzo a cinque cerchi?
Non è scontato. Anzi, a dire il vero è inverosimile. Questo nonostante un video degli ultimi attimi della gara (diventato virale sui social) abbia spinto Swiss Aquatics a fare una riflessione sull’accaduto. E a valutare, insieme con Swiss Olympic, se fare dei passi ufficiali in modo da inquadrare bene la situazione.
Il problema, proprio come in piscina d’altronde, in questo caso è dato dal cronometro. Per una protesta ufficiale, caso non raro nello sport, si deve infatti seguire una prassi specifica. Si deve presentare agli ufficiali di gara, va contemporaneamente inoltrata per iscritto a World Aquatics insieme con un deposito di 500 franchi e, soprattutto, deve essere “notificata” al massimo entro 30 minuti dalla fine della competizione.
«Per questo riteniamo che, in questo caso, sia quasi impossibile che il risultato della gara venga modificato - ci ha spiegato Tanja Moos, responsabile marketing e comunicazione di Swiss Aquatics - Non muoversi entro i termini specificati dal regolamento comporta che la protesta non venga nemmeno presa in considerazione».
Fine della storia, quindi: sarà confermato l’ordine d’arrivo Milak-Liendo-Kharun e Ponti dovrà accontentarsi della medaglia di “legno”? «Si stanno facendo delle valutazioni, con Swiss Olympic, per cercare di capire se c’è un altro modo per andare a fondo alla questione. L’unica alternativa possibile, al momento, è quella di affidarsi ai legali della Federazione. Per far studiare loro il caso. Se si deciderà di percorrere questa strada - e non è sicuro - i tempi si dilaterebbero notevolmente. Per avere una risposta a un eventuale ricorso si dovrebbe attendere a lungo».