Un tempo, tutti i prodotti per le mestruazioni erano riutilizzabili. Oggi troviamo regolarmente nuove alternative sul mercato. Ma quali opzioni sono più sostenibili? Una panoramica.
In breve:
Ben cent’anni fa sono apparsi sul mercato i primi assorbenti monouso. Lentamente, questi prodotti si sono fatti strada nei bagni e nelle borsette. Ma grazie al boom dei prodotti monouso in tanti altri settori della vita quotidiana, anche gli assorbenti e (più tardi) i tamponi sono diventati sempre più diffusi e apprezzati. Così apprezzati che oggi sono la normalità. Almeno nel mondo occidentale.
Oggi il mondo è cambiato: con l’impulso verso la protezione ambientale tanti oggetti monouso come cannucce, sacchetti della spesa e prodotti per le mestruazioni vengono sempre più messi in discussione. Una nuova generazione di prodotti per le mestruazioni si è quindi fatta strada nei negozi, nei bagni e nelle borsette.
Grazie ad essi, assistiamo anche a una riduzione dei tabù: le donne parlano apertamente di mestruazioni sui social media, della loro relazione con il ciclo e delle differenti opzioni per l’igiene mensile.
Un’occasione perfetta per verificare la sostenibilità delle diverse opzioni:
Assorbenti e tamponi monouso
Una persona mestruata consuma in media da 12 000 a 15 000 prodotti per le mestruazioni nel corso della sua vita. La maggior parte di questi prodotti contiene plastica, non sono quindi compostabili e finiscono nella spazzatura. In Svizzera significa spesso che vengono bruciati mentre in molti altri Paesi finiscono in discarica (dove restano tra i 500 e gli 800 anni prima di decomporsi completamente). È quindi chiaro che i prodotti monouso non sono la scelta ottimale per la sostenibilità dell’igiene mensile anche solo dal punto di vista dei rifiuti.
Coppette mestruali
Durata: con una durata di vita che arriva fino a dieci anni, la sempre più apprezzata coppetta mestruale è un’alternativa sostenibile ai classici prodotti monouso.
Assorbenti di stoffa
Biancheria mestruale
Spugna naturale