Gli autori della mattanza nella casa bifamiliare non hanno ancora né un volto né un nome
AARAU - Sei giorni dopo il quadruplo omicidio del 21 dicembre a Rupperswil, gli inquirenti argoviesi non sono ancora riusciti a trovare elementi risolutori per rintracciare i colpevoli. Ora hanno mobilitato anche l'Interpol.
Il loro lavoro è stato reso più impegnativo dalle festività natalizie, perché molti possibili testimoni che avrebbero dovuto essere interrogati non erano raggiungibili in questi giorni, ha detto oggi all'ats il procuratore capo Philipp Umbricht. Rivolgersi all'Interpol, l'Organizzazione internazionale della polizia criminale, è prassi corrente nel caso di reati simili, ha aggiunto confermando informazioni del domenicale Schweiz am Sonntag.
Gli inquirenti sperano di ottenere informazioni utili nel caso i colpevoli avessero varcato il confine e vorrebbero anche sapere se casi del genere sono avvenuti anche in altri paesi in un recente passato.
Decine di segnalazioni
Ha intanto fruttato decine di segnalazioni da parte della popolazione l'azione di volantinaggio organizzata dalla polizia argoviese la vigilia di Natale a Rupperswil e nei comuni vicini a est di Aarau, alla ricerca di informazioni che possano aiutare a far luce sul pluriomicidio.
Fra le possibili segnalazioni utili alle indagini figurano due riprese di cosiddette dashcam, le piccole videocamere di sicurezza montate su veicoli, ha indicato la Procura, aggiungendo che gli inquirenti stanno anche valutando una segnalazione giunta da Wohlen (AG).
Il procuratore capo Philipp Umbricht, interpellato dall'ats, non ha però voluto confermare l'informazione riportata dalle due emittenti Tele Züri e Tele M1, e ripresa dai media online, secondo cui lunedì pomeriggio due uomini sarebbero entrati in una farmacia di questa cittadina situata circa 15 chilometri a sudest di Rupperswil per farsi medicare ferite da taglio. La farmacia in questione non ha fornito conferme né smentite.
Quattro vittime, casa incendiata
Lunedì 21 dicembre una donna di 48 anni era stata trovata morta all'interno della sua abitazione, in una casa bifamiliare, assieme ai figli di 13 e 19 anni e all'amica 21enne di quest'ultimo. I cadaveri riportavano ferite da punta e da taglio e c'è voluto qualche giorno per identificarli, perché chi ha commesso il crimine ha appiccato il fuoco all'appartamento prima di andarsene, per cancellare eventuali prove e rendere così più difficile il lavoro degli inquirenti.
L'allarme era stato dato verso le 11.20 per telefono da un vicino di casa, il quale segnalava che un denso fumo fuorusciva dall'abitazione adiacente alla sua. Dopo aver domato le fiamme, un gruppo di pompieri con le maschere protettive era entrato nell'abitazione ed aveva trovato i corpi senza vita di quattro persone. In un primo momento si era pensato a un dramma famigliare. Secondo conoscenti interpellati dai media, la donna si era separata tre anni fa dal marito e aveva un nuovo compagno, con il quale tuttavia non conviveva in modo stabile.
Poi è però emersa la certezza di un pluriomicidio commesso da qualcuno che non figurava tra le vittime. Sono anche emerse le immagini della madre di famiglia mentre, lunedì mattina, poco prima del dramma, ritirava soldi dai bancomat di due diverse banche, la Hypothekarbank Lenzburg a Rupperswil e la filiale della Banca cantonale argoviese a Wildegg, un villaggio vicino. La polizia cerca persone che abbiano parlato con la donna quella mattina o che abbiano osservato qualcosa di utile all'inchiesta.
ats