Lo rivela uno studio universitario. La criminalità è in calo, ma non la percezione che abbiamo di essa. Per la metà degli svizzeri ci sono troppi stranieri, e 3 su 10 non vorrebbero i musulmani
BERNA - Non ne usciamo proprio benissimo da questo studio realizzato dall'Università di scienze applicate di Zurigo (ZHAW). Si tratta di un sondaggio a cui hanno preso parte 2111 persone (111 in Ticino), volto a stimare quanto sia forte la sensazione di paura e la percezione della criminalità.
Ebbene oltre il 50% degli intervistati dubita che la Svizzera sia diventata più sicura, nonostante le statistiche indichino un calo generale della criminalità. Anzi, è convinta proprio del contrario: che essa sia aumentata. Ed è proprio il Ticino il Cantone dove questa percezione è maggiore: con il suo 0.49% il nostro Cantone sta al primo posto tra le persone che non si sentono affatto sicure. In generale uno su tre ha paura a viaggiare di notte sui mezzi pubblici e una persona su sei cammina con uno spray al pepe.
La sensazione di paura non è tuttavia una conseguenza di esperienze dirette. Il sondaggio mostra in effetti che solo una piccola percentuale degli intervistati ha vissuto episodi di criminalità nei dodici mesi precedenti: il 6% di queste persone ha subito furti, il 2,1% aggressioni, lo 0,4% rapine e lo 0,2% uno stupro.
Più di una persona su dieci ha invece subito danneggiamenti e l'11,5% ha avuto a che fare con la criminalità informatica: il tipo di reato più diffuso in base al sondaggio. Per realizzare l'indagine, i ricercatori diretti da Dirk Baier hanno spedito nella primavera di un anno fa 10'000 questionari a donne e uomini adulti scelti a caso in Svizzera. In totale hanno risposto 2111 persone.
Secondo i ricercatori il consumo quotidiano di programmi informativi sulle tv regionali fa crescere la paura negli utenti. Inoltre la paura della criminalità è alimentata soprattutto dai partiti di destra. «Più gli intervistati sono di destra e più è probabile che il crimine sia sentito come un problema urgente con la necessità di condanne più elevate» ha spiegato il responsabile dello studio, Dirk Baier.
L’aspetto inoltre ancor più interessante è che gli atteggiamenti difensivi e di chiusura sono molto forti. Gli stranieri ad esempio vengono visti come i cattivi. Il 51.9% degli intervistati ad esempio ritiene che in Svizzera ci sono troppi stranieri. Il 27,9% sostiene che i musulmani non dovrebbero essere autorizzati ad immigrare in Svizzera. E un buon 12% non tollera gli omosessuali e si è apertamente dichiarata omofoba.
Altri dati che emergono dal sondaggio: otto svizzeri su dieci pensano che i rapporti sessuali forzati nel matrimonio, la frode fiscale, il taccheggio, la guida sotto l'influsso dell'alcool siano giustamente proibiti. L'aborto e l'abuso di alcol sono invece considerate pratiche tollerabili.
Una percentuale sorprendentemente alta degli intervistati è a favore della legalizzazione degli stupefacenti: il 54,1% pensa che fumare cannabis dovrebbe essere legale, mentre il 23,8% ritiene che anche il consumo di cocaina dovrebbe essere consentito.