Per questo è importante continuare a rispettare le norme anti Covid-19, ha sottolineato Swissmedic.
Preparato per il momento non autorizzato per i minori di 16 anni e per le donne incinte.
BERNA - Comparsi davanti ai media a Palazzo Federale a poche ore dall'annuncio dell'approvazione del primo vaccino anti Covid in Svizzera, i responsabili di Swissmedic hanno fornito ulteriori dettagli sulle caratteristiche e il processo di omologazione del preparato di Pfizer.
Vaccino efficace a quattro settimane dalla prima iniezione - Smorzando forse l'entusiasmo di alcuni, il direttore del settore omologazioni di Swissmedic, Claus Bolte, ha chiarito che il preparato è efficace a partire da una settimana dopo la seconda iniezione, ossia da quattro settimane dopo la prima (tra un'inoculazione e l'altra devono trascorrere almeno 21 giorni). Per questo, ha ribadito anch'egli come già fatto dal consigliere federale Alain Berset in un video, è necessario che le misure di protezione anti Covid-19 (igiene delle mani, distanze, mascherina e riduzione dei contatti) continuino.
Preparato non autorizzato per i minori di 16 anni - È stato quindi spiegato che, per il momento, il vaccino è stato autorizzato solo a partire dai 16 anni perché la sperimentazione ha coinvolto solo alcune centinaia di persone al di sotto di questa età: insufficienti per accordare un'omologazione per questa categoria. Serviranno altri test e studi, ha fatto sapere Bolte.
Non autorizzato per le donne incinte - Per l'assenza di dati, nemmeno la somministrazione del vaccino a donne incinte è autorizzata.
Lo studio ha coinvolto 43'000 persone - L'autorizzazione è stata concessa sulla base di uno studio che ha coinvolto 43'000 persone prevalentemente negli Stati Uniti. Nella valutazione sono rientrati i dati su 36'000 di loro. Sono stati inoltre considerati i dati sulle vaccinazioni somministrate nell'ambito di autorizzazioni di emergenza in corso in altri Paesi.
Vaccino efficace quasi al 95% - I dati così raccolti confermano che l'efficacia del preparato si attesta quasi al 95%. L'età media delle persone vaccinate nell'ambito della sperimentazione è di 55 anni e sono state immunizzate anche persone di più di 65 anni. Il 46% delle persone testate soffriva di patologie pregresse come pressione alta o asma o erano sieropositive.
Effetti collaterali - Bolte ha quindi spiegato che si sono registrati alcuni effetti collaterali locali come arrossamenti, irritazioni e dolori alla parte superiore del braccio, dove viene somministrata l'iniezione. Sono stati lamentati inoltre dolori muscolari, nausea e generale senso di malessere. La probabilità d'incappare in questi effetti collaterali, hanno più volte ripetuto i responsabili, è però molto più bassa di quella di subire un decorso del Covid-19 con sintomi gravi.