Per la direzione, non avrebbe dovuto presentarsi come insegnante. L'interessato: «Rifarei tutto».
WOHLEN - La partecipazione all'ultima di una lunga serie di manifestazioni contro le misure anti Covid-19 e l'invito, lanciato ai presenti dal palco, a togliersi la mascherina e abbracciarsi è costato il posto di lavoro a un docente del liceo cantonale di Wohlen. Markus Häni è stato licenziato con effetto immediato per aver parlato in qualità d'insegnante alle dipendenze del Cantone, ma rifarebbe «tutto», assicura.
«Come docente ho il dovere e il diritto di valutare e criticare delle misure se non sono in ordine», ha scandito Häni sabato 20 febbraio davanti a una folla di più di mille dimostranti, diversi dei quali senza mascherina. Come riporta l'Aargauer Zeitung (AZ), l'insegnante ha quindi esortato i presenti a liberarsi della mascherina e abbracciarsi.
«Sui motivi (del licenziamento, ndr) possiamo dire che la questione non si limita allo scorso fine settimana», ha dichiarato a Tele M1 il direttore della Scuola cantonale di Wohlen, Matthias Angst, che ha confermato il licenziamento ordinario con effetto immediato. «Si tratta di un processo molto più lungo», ha aggiunto. Da un anno Häni manifesta infatti contro le misure anti Covid, partecipando a manifestazioni come quella di sabato scorsa e dando interviste, riferisce l'AZ.
Sabato, però, si è presentato al pubblico della "marcia di protesta" come «docente» e sul volantino della manifestazione era indicato del resto come «Docente di scuola cantonale». Troppo per il direttore del suo liceo, sentito anche dall'AZ: «Fintanto che la vita privata e il lavoro sono chiaramente separati non abbiamo di base alcun problema», ha assicurato Angst.
Secondo Häni, quanto scritto sul volantino sarebbe frutto di una «incomprensione». Sabato, non si sarebbe presentato davanti al pubblico come docente di scuola cantonale. «La direzione - però - era dell'avviso che la mia attività pubblica di critico delle misure non era più compatibile con l'attività scolastica», afferma Häni sentito oggi da Tele M1.
L'ex docente capisce la decisione del direttore, che si trovava in una «posizione scomoda» tra critiche dai media e rispetto della libertà di opinione, ma ripeterebbe di nuovo «ogni parola» detta sabato scorso a Wohlen: «Non mi pento assolutamente di nulla. Ho parlato con il cuore, volevo toccare il cuore della gente e ci sono riuscito», sostiene. A suo avviso, «è preoccupante per il nostro stato di diritto e per lo stato di salute della nostra società che io non possa esprimere la mia libera opinione con una descrizione professionale».