Secondo il Blick, il Consiglio federale vorrebbe procrastinare le misure messe in consultazione di sette giorni.
La speranza è quella che il recente aumento dei ricoveri possa esaurirsi con i rientri dalle vacanze, rendendo in questo modo "superfluo" un estensione del certificato.
BERNA - La Confederazione - nonostante il sostegno dei cantoni - sembra voler frenare sull'estensione del certificato Covid-19 ai luoghi chiusi, come bar, ristoranti, cinema e centri fitness. Lo afferma il Blick, citando proprie fonti da Palazzo federale. L'intenzione del Consiglio federale sarebbe infatti quella di tergiversare per una settimana monitorando attentamente l'andamento della pandemia.
La speranza di Alain Berset e colleghi di Governo - secondo il quotidiano d'Oltralpe - è quella che il recente aumento dei ricoveri che preoccupa anche gli esperti della Confederazione (vedi box) possa esaurirsi con i rientri dalle vacanze, rendendo in questo modo "superfluo" un estensione del certificato. Un dietrofront che un po' sorprende visto che alcuni cantoni hanno addirittura richiesto misure più drastiche. Come ad esempio i Grigioni, che rispondendo alla consultazione, proponevano l'obbligo di presentare il certificato Covid-19 anche per salire sui mezzi pubblici. Il Ticino, da parte sua, si era limitato a dare la propria approvazione con riserva, invitando Berna ad applicare le misure messe in consultazione solo se vi fosse una «reale necessità» e non come misura preventiva.
Situazione tesa - Nel frattempo, come precisato ieri dalla responsabile della Sezione malattie infettive in seno all’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) Virginie Masserey, l'aria negli ospedali è tornata a farsi pesante, soprattutto per quanto riguarda i reparti di cure intense. Dai dati forniti dalle autorità sanitarie, infatti, le terapie intensive di tutto il Paese sono ormai occupate al 75.80%, il 32% da pazienti Covid-19. Una situazione difficile che ha già costretto alcuni ospedali - tra cui il CHUV o l'Ospedale cantonale di Turgovia - a trasferire i pazienti più gravi in altri cantoni. L'esperta - durante l'info point di ieri - ha pure precisato che il 90% dei ricoveri riguardano non vaccinati e che l'età media è scesa di molto. «La metà degli ospedalizzati ha infatti meno di 53 anni e la maggior parte di loro non soffriva di malattie pregresse prima di finire in ospedale», aveva spiegato Masserey.