Il settore dello spettacolo storce il naso soprattutto per la presa a carico privata dei test.
Secondo la Taskforce Cultura, inoltre, queste misure potrebbero avere un impatto negativo sulle presenze in sala.
BERNA - La Taskforce Cultura e il settore del teatro sostengono a malincuore l'introduzione di un certificato obbligatorio per accedere alle loro strutture. Desta invece rabbia la presa a carico privata dei test da ottobre.
Queste misure potrebbero avere un impatto negativo sulle presenze in sala, indica la Taskforce Cultura in un comunicato odierno. Dopo mesi di chiusura e una pandemia che risorge, il pubblico già fatica a tornare nelle sale.
Tuttavia, la prospettiva di una nuova chiusura è temuta più del certificato Covid. Secondo la stessa organizzazione, queste misure dovrebbero essere riviste su base regolare in modo che il certificato sia in vigore solo per il tempo necessario.
Prolungare gli aiuti
In questa nuova situazione, il settore culturale, che è colpito dalla pandemia tanto quanto la ristorazione, ha bisogno che il suo sostegno venga esteso, afferma la Task Force. In particolare, deve poter "contare sulla compensazione delle perdite finanziarie almeno fino alla fine del 2022".
Anche l'ombrello protettivo per gli eventi pubblici deve essere mantenuto almeno fino alla fine del 2022. Lo stesso vale per l'indennità per lavoro ridotto (ILR Covid) per i contratti a tempo determinato e i lavoratori su chiamata oltre la fine di settembre 2021.