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SVIZZERALegge Covid, il turismo dice "sì"

24.10.21 - 08:33
Legge Covid: le associazioni di categoria compatte verso il voto del 28 novembre
tipress
Legge Covid, il turismo dice "sì"
Legge Covid: le associazioni di categoria compatte verso il voto del 28 novembre

BERNA - Sotto l’egida della Federazione svizzera del turismo, un’ampia alleanza di associazioni del turismo si schiera per l’approvazione della Legge Covid-19. La legge costituisce la base per l’utilizzo del certificato Covid in tempi di crisi epidemiologica, secondo il comitato. Senza, il turismo svizzero rischierebbe grosso.

«Un ulteriore lockdown sarebbe fatale per il turismo», afferma Nicolo Paganini, presidente della Federazione svizzera del turismo. Inoltre, nei periodi di pandemia, il certificato Covid costituisce la base del turismo transfrontaliero. Se vincesse il «No», la base legale di documenti uniformi, non falsificabili e compatibili con quelli dell’UE non sarebbe più garantita. Non ci sarebbe più un certificato riconosciuto negli Stati dell’UE. «Ciò va assolutamente evitato. Dobbiamo preservare la libertà di movimento quale presupposto per il successo della Svizzera in quanto meta turistica», afferma Andreas Züllig, presidente di HotellerieSuisse.

«La Legge COVID-19 dà ai viaggi e al turismo la spinta di cui hanno urgentemente bisogno» ha aggiunto Hans Wicki, presidente di Funivie Svizzere. «Con i sussidi statali, come ad esempio l’indennità per lavoro ridotto e gli aiuti per i casi di rigore, che trovano le loro basi legali nella Legge Covid-19, viene garantita la sopravvivenza di molte aziende del settore turistico, dell’industria alberghiera e della ristorazione e di altri settori». Senza una proroga, la capacità del Consiglio federale di agire in materia di prestazioni di sostegno potrebbe essere notevolmente limitata, temono le associazioni di categoria. 

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