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GINEVRACroce Rossa nel mirino degli hacker

20.01.22 - 09:44
Nell'ambito di un vasto cyberattacco sono stati rubati i dati di 515'000 persone
Imago
Croce Rossa nel mirino degli hacker
Nell'ambito di un vasto cyberattacco sono stati rubati i dati di 515'000 persone

GINEVRA - Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) di Ginevra ha segnalato ieri sera un vasto attacco informatico con il quale i pirati hanno rubato i dati di oltre 515'000 persone. Il direttore generale del CICR, Robert Mardini, ha lanciato un appello urgente agli hacker, sottolineando che «l'attacco mette ancora più a rischio le persone vulnerabili, quelle che già hanno bisogno di servizi umanitari», perché in fuga da conflitti o in prigione.

«Anche se non sappiamo chi siano i responsabili di questo attacco, o perché l'abbiano compiuto, lanciamo loro un appello. Le vostre azioni potrebbero potenzialmente causare ulteriori sofferenze a coloro che hanno già sopportato un calvario indicibile», ha detto Robert Mardini. «Non condividete, vendete, divulgate o utilizzate questi dati in alcun modo».

L'organizzazione umanitaria ha riferito di aver scoperto l'attacco questa settimana. Al momento il CICR non ha nessuna pista riguardo agli autori del cyberattacco, diretto contro una società esterna in Svizzera alla quale il CICR aveva incaricato di conservare i dati di una sessantina di società nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa di tutto il mondo.

Il quartiere generale di Ginevra sta lavorando con i suoi partner umanitari in tutto il mondo per capire la portata dell'attacco e prendere misure appropriate per salvaguardare i suoi dati in futuro. Secondo il CICR, non vi è alcuna indicazione al momento che le informazioni rubate siano state divulgate pubblicamente o condivise.

La grande organizzazione umanitaria si dice inorridita e sbalordita che informazioni umanitarie potessero essere prese di mira. Ed è particolarmente preoccupata per i rischi potenziali che l'attacco costituisce per le persone che la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa cercano di proteggere e sostenere.

Sul sito web del CICR, il direttore generale spiega che nel corso di conflitti e catastrofi, le famiglie possono perdere le tracce di un parente o di una persona cara. Le società nazionali della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa cercano di chiarire il destino delle persone scomparse, aiutano a scambiare messaggi tra familiari e contribuiscono a ricongiungerli. «In media, ogni giorno aiutiamo a riunire una dozzina di persone date per scomparse. Attacchi informatici come quello compiuto nei giorni scorsi mettono a rischio questo lavoro vitale», sottolinea Mardini.

Il CICR auspica di poter parlare con gli hacker per spiegare il significato della loro azione. «Siamo pronti a comunicare direttamente e anonimamente con chiunque sia responsabile di questa operazione per fornire loro maggiori informazioni sullo statuto protetto dei dati in questione», ha detto oggi un portavoce.

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