Nei primi sette mesi del 2022 le ditte che hanno dovuto chiudere sono state 2592, il 18% in più del 2021.
ZURIGO - I fallimenti aziendali si confermano in forte aumento in Svizzera: lo indicano i dati pubblicati oggi dalla società di informazioni economiche Dun & Bradstreet (D&B), che mettono anche in luce una lieve flessione sul fronte delle nascite di nuove imprese.
Nei primi sette mesi del 2022 le ditte che hanno dovuto chiudere per insolvenza sono state 2592 a livello elvetico, il 18% in più dello stesso periodo del 2021. Il dato nasconde peraltro una realtà regionale assai variegata: spiccano per esempio il +107% di Neuchâtel, il +63% di Svitto, il +56% dei Grigioni (42 casi), +55% di Basilea Città e il +33% Zurigo. Il Ticino (+12% a 172) mostra per contro una delle progressioni più contenute.
Ai fallimenti per incapacità a far fronte ai pagamenti vanno poi aggiunti quelli per lacune nell'organizzazione (articolo 731b del Codice delle obbligazioni): il numero complessivo sale così a 4418 (+32%) a livello svizzero, a 369 in Ticino (+25%) e a 80 nei Grigioni (+116%).
Se diverse aziende devono abbassare le saracinesche, non poche al contrario aprono i battenti: le nuove iscrizioni al registro di commercio nella Confederazione sono state 29'662 nel periodo gennaio-luglio, valore in flessione del 4% su base annua. Ticino (-4% a 1329) e Grigioni (-10% a 590) seguono la stessa tendenza.