Anche questo sabato si è sceso in piazza a Zurigo e Berna
BERNA/ZURIGO - A un mese dalla morte della 22enne curda iraniana Mahsa Amini in Iran, nelle città svizzere proseguono le proteste. Diverse centinaia di persone sono scese nuovamente in piazza oggi in solidarietà con i manifestanti nella Repubblica islamica.
I raduni si sono svolti per il terzo sabato consecutivo nel pomeriggio a Zurigo e Berna, sotto l'appello "Dare voce alla protesta iraniana". Nella città sulla Limmat si sono radunate alcune centinaia di persone, a Berna circa 500, hanno riferito un fotografo e un corrispondente di Keystone-ATS.
«Donne, vita, libertà»
Nella città federale, molti dimostranti sventolavano bandiere curde. La manifestazione di Berna è stata organizzata dal Partito democratico del Kurdistan iraniano in Svizzera. Gli organizzatori hanno chiesto «libertà per tutti i prigionieri politici in Iran». Diversi oratori hanno espresso la loro solidarietà alle donne in Iran. Lo slogan «Donne, vita, libertà» è risuonato più volte.
Le proteste sono state scatenate un mese fa dalla morte di Amini. La polizia aveva preso in custodia la 22enne per presunta violazione del codice di abbigliamento prescritto.
Secondo gli attivisti, Amini è stata maltrattata dagli agenti di polizia durante il suo arresto ed è poi morta in ospedale. Le autorità iraniane, invece, hanno dichiarato che la donna è deceduta per un'insufficienza cardiaca preesistente.
Se inizialmente le proteste erano dirette contro l'obbligo di indossare il velo, in seguito hanno messo in discussione il sistema di governo islamico in Iran. Secondo l'organizzazione Iran Human Rights (diritti umani in Iran), con sede a Oslo (Norvegia), più di cento persone sono già state uccise nella Repubblica islamica durante le manifestazioni. Secondo Amnesty International, tra le vittime ci sono anche almeno 23 minorenni.