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ARGOVIASeppellì l'amico in una grotta, condannato a diciannove anni di prigione

20.10.22 - 16:50
Il 23enne che soffre di turbe psichiche, è stato pure condannato a un trattamento stazionario (piccolo internamento).
Tele M1 (via 20 Minuten)
Fonte ats
Seppellì l'amico in una grotta, condannato a diciannove anni di prigione
Il 23enne che soffre di turbe psichiche, è stato pure condannato a un trattamento stazionario (piccolo internamento).
La sentenza non è ancora cresciuta in giudicato e c'è possibilità di ricorso.

AARAU - Il 23enne che nel 2019 ha rinchiuso un amico in una grotta sulla collina sovrastante Brugg e lo ha abbandonato, uccidendolo, è stato condannato dal Tribunale distrettuale di Brugg (AG) al cosiddetto "piccolo internamento", ma anche a 19 anni e due mesi di carcere, fra le altre cose per assassinio.

Il piccolo internamento è un trattamento stazionario previsto per autori affetti da grave turba psichica. La sentenza non è ancora cresciuta in giudicato e c'è possibilità di ricorso. La difesa chiedeva 12 anni di carcere e un trattamento più blando per giovani adulti.

All'inizio di aprile del 2019 era stata denunciata la scomparsa di un 24enne svizzero del cantone di Zurigo. I tentativi di ricerca non avevano dato esito. Esattamente un anno dopo, nell'aprile del 2020, alcuni escursionisti della zona si sono imbattuti sul Bruggerberg nell'ingresso della grotta, che era stato riempito. Incuriositi, hanno scavato e scoperto i resti della persona scomparsa. Dopo varie indagini, la polizia cantonale argoviese ha arrestato l'attuale imputato il 26 marzo del 2021. Poco dopo è arrivata la confessione del crimine. Da allora sta scontando anticipatamente la pena.

Secondo la Procura di Brugg-Zurzach, domenica 7 aprile 2019, con il pretesto di una prova di coraggio, il giovane ora condannato ha indotto quello che doveva essere un amico a strisciare nella grotta bassa e stretta. Poi ha bloccato l'ingresso con una grossa pietra, l'ha ricoperta di terra e se n'è andato. In base alla perizia del medico legale, la vittima è probabilmente morta per assideramento.

Secondo l'accusa, solo una settimana prima di quell'escursione sul Bruggerberg, l'accusato aveva verosimilmente già tentato di uccidere il compagno: durante una gita in Ticino, quando i due si trovavano su una cresta di montagna, lo aveva spintonato in un ripido pendio. Con molta fortuna, il giovane se l'era cavata con semplici escoriazioni. La sentenza odierna include anche questo tentato assassinio.

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COMMENTI
 

egi47 2 anni fa su tio
Pazzesco, minimo dovevano condannarlo all'ergastolo.

MissKirova 2 anni fa su tio
Pena ridicola. E non vogliamo far guadagnare lo stato sociale con un po’ di trattamenti??
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