Quello che è determinante per poterne usufruire non è la nazionalità, bensì il fatto che una persona vivesse nella regione colpita dal sisma
BERNA - Le vittime siriane del devastante terremoto di settimana scorsa che intendono farsi ospitare provvisoriamente da parenti in Svizzera potranno ottenere un visto più rapidamente. Come già noto, la procedura accelerata viene applicata anche per i cittadini turchi.
Quello che è determinante per poterne usufruire non è la nazionalità, bensì il fatto che una persona vivesse nella regione colpita dal sisma, ha detto oggi a Keystone-ATS Agnès Schenker, portavoce del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP). L'addetta stampa ha così confermato quanto riportato dall'emittente SRF e dalla NZZ am Sonntag.
Al momento della scossa, molti siriani si trovavano in territorio turco, ha aggiunto Schenker. La più grande difficoltà per le persone interessate sarà ottenere un documento di viaggio valido: «Non abbiamo alcuna influenza su questo punto», ha precisato la portavoce.
Sempre a Keystone-ATS, l'addetta stampa della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) Anne Césard ha dichiarato che, per motivi di sicurezza, la Svizzera deve sapere chi entra temporaneamente nel Paese. Possedere un passaporto, anche d'emergenza, rimane quindi un requisito essenziale per l'ingresso.
Pure l'obbligo di visto resta in vigore. Tuttavia, il nuovo regolamento prevede che la rappresentanza svizzera a Beirut tratti i casi in questione in via prioritaria. Finora, stando alla SEM, sono giunte 74 richieste di informazioni via e-mail, ma nessuna domanda per un visto.
La procedura accelerata si applica alle persone con parenti stretti in Svizzera. Si tratta di coniugi, genitori, nonni, figli e nipoti minorenni, mentre sono esclusi fratelli e sorelle. I famigliari nella Confederazione devono essere in possesso della cittadinanza elvetica, di un permesso di dimora B o di un permesso di domicilio C.