Uno studio dell'Ospedale Universitario di Zurigo porta alla luce i comportamenti di una prevenzione virtuosa.
ZURIGO - Le misure di prevenzione hanno ridotto il numero di polmoniti di quasi un terzo in un progetto di studio condotto dall'Ospedale Universitario di Zurigo. E fra i comportamenti di una prevenzione virtuosa c'è anche una corretta igiene orale.
La polmonite è una delle infezioni più comuni contratte in ospedale e può causare gravi complicazioni: circa la metà dei pazienti colpiti necessita di cure intensive, ha dichiarato martedì l'Ospedale Universitario di Zurigo (USZ).
Per lo studio sono state selezionate cinque misure preventive: regolare igiene orale, riconoscimento e trattamento delle difficoltà di deglutizione, mobilizzazione dei pazienti, interruzione di farmaci bloccanti l'acido gastrico non necessari e terapia respiratoria. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista "The Lancet Infectious Diseases".
In particolare, i ricercatori hanno analizzato la frequenza della cosiddetta nvHAP (polmonite non associata a ventilatore acquisita in ospedale). Nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2017 e il 28 febbraio 2020, si sono verificati in totale 451 casi di nvHAP. Prima dell'inizio del progetto la frequenza di nvHAP era di 1,42 casi per 1000 giorni paziente, con le misure il tasso è sceso a 0,9. Corretta da alcuni fattori, la riduzione è del 31%.
«Questo miglioramento è impressionante e gratificante», ha commentato Aline Wolfensberger, responsabile dello studio. «Dopo tutto, dietro le cifre ci sono numerosi pazienti dell'USZ che siamo riusciti a salvare dalla polmonite e quindi dalla sofferenza».