Continua a far parlare di sé il progetto annunciato oggi dal Consiglio federale
BERNA - Il progetto del Consiglio federale sulla rimunerazione dei contenuti giornalistici da parte dei giganti del web rischia di creare «falsi incentivi», sostengono vari media indipendenti. Google, da parte sua, esaminerà la legge «nel dettaglio» e promette di partecipare al dibattito.
In un comunicato, l'Associazione media con futuro, che rappresenta 25 media indipendenti da gruppi di stampa, come Wochenzeitung (WOZ), Republik, Haupstadt, Sept.Info, nonché l'associazione media per tutti, contesta il progetto inviato in consultazione.
Il disegno di legge, visto da alcuni come «l'unica speranza"»per il settore dei media, in realtà impedisce un vero dibattito sulle misure che sarebbero necessarie nell'ambito del sostegno ai media, soprattutto dopo il rifiuto in votazione popolare nel febbraio 2022 di un ampio pacchetto di aiuto, critica l'associazione.
In generale, i media traggono grandi vantaggi da piattaforme come Google, che sono importanti generatori di audience. La messa in linea dei contenuti non avviene, del resto, contro la volontà dei media stessi. Secondo l'associazione, potrebbero anche semplicemente decidere di bloccare l'accesso ai loro contenuti da parte delle piattaforme.
Media "mainstream" favoriti
Questa "tassa sui link", come la chiama l'associazione, contravviene anche a un principio chiave del web, ovvero la libertà di pubblicare collegamenti ipertestuali. Inoltre, creerà incentivi discutibili.
A essere premiati saranno i media "mainstream" e la copertura da tabloid con la loro ampia portata. Per l'associazione, c'è il rischio che i grandi gruppi siano favoriti rispetto ai piccoli media. Questo è stato uno dei motivi principali del fallimento del 13 febbraio 2022.
Anche la Digitale Gesellschaft/Société numérique (società digitale), associazione «per la tutela dei cittadini e dei consumatori nell'era digitale», condanna il progetto. Ritiene che il diritto di protezione affine minerà il giornalismo di qualità invece di incoraggiarlo, in quanto stimolerà la caccia ai clic.
Google prudente
Google, da parte sua, è riservata. In una dichiarazione scritta, un portavoce del gruppo in Svizzera afferma che «la digitalizzazione offre ai media e al giornalismo molte nuove opportunità. Con i suoi servizi, Google permette di raggiungere e generare entrate per gli editori».
La piattaforma statunitense sottolinea inoltre che sono gli stessi editori a decidere se e come i titoli e i link appaiono sui motori di ricerca di Google e Google Notizie. Il gruppo afferma che esaminerà in dettaglio la proposta di legge e «parteciperà al dibattito».