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GRIGIONIGli abitanti di Brienz possono tirare un sospiro di sollievo

04.07.23 - 16:57
Secondo gli esperti la popolazione del paesino possono aspettarsi almeno qualche settimana di tranquillità dopo essere tornati a casa ieri.
keystone-sda.ch (GIAN EHRENZELLER)
Fonte ats
Gli abitanti di Brienz possono tirare un sospiro di sollievo
Secondo gli esperti la popolazione del paesino possono aspettarsi almeno qualche settimana di tranquillità dopo essere tornati a casa ieri.

COIRA - A quasi due mesi dall'evacuazione a causa di una minacciosa frana, gli abitanti del villaggio grigionese di Brienz frazione del comune di Albula, hanno potuto tornare a casa. Secondo gli esperti, possono aspettarsi almeno qualche settimana di tranquillità. Resta però da capire cosa succederà dopo.

Il divieto d'ingresso generale è stato revocato ieri dalle autorità locali. Alcuni residenti ne hanno subito approfittato, trascorrendo la scorsa notte nel proprio letto per la prima volta dal 12 maggio, ha spiegato a Keystone-ATS il portavoce del comune Christian Gartmann.

Gli altri abitanti non dovrebbero tardare a fare rientro. Tolto chi si trova attualmente in vacanza, ci si attende che l'intera popolazione torni a rianimare il villaggio.

«Le persone sono molto sollevate e rassicurate dal fatto che l'incertezza sia finita», ha aggiunto Gartmann. L'evacuazione si era resa necessaria in quanto circa 2 milioni di metri cubi di roccia minacciavano di crollare su Brienz.

Le autorità hanno ora attivato la fase "gialla". Ciò significa che nelle prossime settimane non si prevede un aggravamento della situazione e nuovi pericoli per gli 84 abitanti. Ma una seconda evacuazione non è da escludere. Vi sono infatti altri 2-4 milioni di metri cubi di roccia "friabile" che in futuro potrebbero scendere a valle e che stanno venendo monitorati.

Attualmente, il divieto di ingresso è stato limitato a una zona a rischio situata a nord del villaggio. Alcuni sentieri escursionistici restano pure a loro volta "off limits" a causa del pericolo di caduta di massi.

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