I partecipanti elvetici al raduno mondiale di scout verranno accolti in nuove strutture da dove continueranno a seguire alcune attività
SEUL - Dopo una settimana di torrido caldo, Covid-19 e mancanza di igiene, il 25esimo World Scout Jamboree è costretto a concludersi con cinque giorni di anticipo. È infatti previsto giovedì l'arrivo del tifone Khanun sulla penisola, con venti che potrebbero soffiare fino a 160 chilometri orari.
Sul posto sono presenti - includendo anche i gruppi americani, britannici, australiani e singaporiani che hanno già lasciato il campo negli scorsi giorni - 43mila persone provenienti da 158 Paesi, tra cui anche la Svizzera.
Con la chiusura del festival che dovrebbe cominciare oggi, 20Minuten è riuscito a mettersi in contatto con alcuni giovani svizzeri che hanno preso parte al raduno che si tiene ogni quattro anni e la cui quota partecipativa è di oltre 4mila franchi.
Per gli svizzeri non era un'emergenza
«Siamo tutti estremamente tristi e delusi», racconta un 17enne di Zurigo. Ma, anche se l'umore non è dei migliori, spiega che il suo gruppo sta cercando di restare ottimista e che c'è un aiuto reciproco nel sistemare le valigie. «Ricorderemo con piacere il tempo trascorso qui e speriamo che il campo possa continuare altrove».
A differenza di molti gruppi, quello svizzero infatti ha negato che le condizioni del campeggio di Saemangeum fossero così precarie da non poter garantire il normale svolgimento delle attività. In una precedente intervista dei giovani scout elvetici avevano dichiarato che non mancavano né acqua né cibo: «Solo perché alcuni non riescono a idratarsi a sufficienza, non vuol dire che si possa sparare a zero sugli organizzatori».
La delegazione svizzera aveva tuttavia ammesso che all'inizio le condizioni del campo non erano ottimali ma che, lavorando con altre delegazioni, si era riusciti a raggiungere standard di sicurezza e di benessere sufficienti per andare avanti fino al 12 agosto.
«L'evento in sé non è cancellato»
Oggi la delegazione ha cominciato a informare le famiglie sul cambiamento di programma, comunicando che i partecipanti verranno alloggiati, a partire da domani mattina, in diverse località della Corea del Sud e che i giovani potranno continuare a seguire le attività previste in calendario all'esterno del campo. Un papà di Sciaffusa racconta di aver saputo che «stanno tutti bene. Questo è l’importante. Ora stanno cercando di trarre il meglio dalla situazione».
In una nota a Keystone-Ats la portavoce della delegazione scout svizzera in loco - Barbara Hochuli - ha affermato che l'evento in sé non è stato cancellato e che «la festa di chiusura si terrà come previsto l'11 agosto, ma certamente a Seul». Ha quindi confermato che i partecipanti lasceranno il campo martedì mattina e che saranno trasferiti, anche se non si sa ancora dove.