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SVIZZERASvizzera indebitata fino al collo per il clima

06.08.24 - 22:59
Da 5 a 10 miliardi di franchi all'anno: questo l'ammontare dei costi per catturare i gas serra "sfuggiti" ai piani di contenimento
Foto Deposit
Fonte Tages-Anzeiger
Svizzera indebitata fino al collo per il clima
Da 5 a 10 miliardi di franchi all'anno: questo l'ammontare dei costi per catturare i gas serra "sfuggiti" ai piani di contenimento

ZURIGO - Quota zero di CO₂ entro il 2050. È l'obiettivo della Confederazione nel campo dello "stop" al riscaldamento climatico. C'è un dettaglio: se i piani di contenimento dei gas serra saltano e le emissioni vanno oltre il livello consentito, il CO₂ in eccesso va catturato e per farlo bisogna mettere mano alle casse federali.

Secondo quanto riportato dal Tages-Anzeiger, la Svizzera per riuscire a ricucire lo strappo degli inquinanti sfuggiti agli obiettivi di riduzione accumulerebbe debiti che si aggirano tra i 5 e i 10 miliardi di franchi all'anno. Questo perché gli accordi di Parigi del 2015 prevedono - come scrive il Tagi - che «non deve essere superato un budget massimo di emissioni» che «attualmente si attesta a 275 gigatonnellate di CO₂» corrispondenti «a circa sei anni di emissioni».

La Svizzera sarebbe già in debito di carbonio e così facendo non riuscirebbe a raggiungere gli obiettivi climatici che si è prefissata. Così dovrà mettere in conto di andare a caccia dei gas che ha emesso in più e affidarsi ad "aziende aspirapolvere" in grado di filtrare dall'aria la CO2 che, come ha spiegato al quotidiano zurighese Reto Knutti, professore presso l'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima del Politecnico di Zurigo, «rimane nell'atmosfera per molto tempo», contribuendo «al riscaldamento globale non solo oggi, ma anche in futuro».

I processi per rimuovere la CO₂ dall'atmosfera sono in fase di sviluppo: società pioniera in questo settore è un'azienda svizzera che sta testando i sistemi di "cattura" dei gas serra in Islanda.

Il CO₂ filtrato dall'aria, una volta rimosso dai filtri, viene «disciolto in acqua e pompato in un impianto di stoccaggio geologico. Il gas serra si combina chimicamente con la roccia e viene così eliminato definitivamente dall'atmosfera». Queste fasi - ricorda il Tagi - sono note come "cattura diretta dell'aria" e "stoccaggio del carbonio".

L'impegno economico è considerevole: tra i 600 e i 1000 dollari per tonnellata di CO₂. Per fare qualche esempio, « un volo di andata e ritorno per le Maldive genera circa tre tonnellate di CO₂ per passeggero. La compensazione con emissioni negative costerebbe tra i 1.800 e i 3.000 dollari».

La Svizzera - secondo i calcoli riportati dal quotidiano - «spenderebbe lo 0,5-1% del suo prodotto interno lordo» per arrivare alle emissioni zero entro la metà del secolo.

Questa spesa però non è ancora stata messa a bilancio e l'unica cifra con il segno rosso uscita finora dal Dipartimento delle Finanze è quella relativa alla perdita dell'imposta sugli oli minerali dei carburanti che farebbe registrare un ammanco di 2,5 miliardi di franchi all'anno.

Secondo quanto dichiarato al Tages Anzeiger da Patrick Hofstetter, del WWF, «oggi c'è già troppa CO₂ nell'aria» e la Svizzera in quanto Paese industrializzato «ha l'obbligo speciale di sostenere il finanziamento delle misure di politica climatica. Questo include le emissioni negative, ma anche le misure per la decarbonizzazione, l'adattamento e il risarcimento dei danni legati al clima».

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