Per il pedagogista Jürg Schoch i giovani devono essere liberi di compiere le loro scelte: «Altrimenti si spezzano».
BERNA - Ha fatto discutere lo studio dell’università di Berna, soprattutto per la conclusione: se i genitori sono laureati, i figli hanno maggiore probabilità di avere successo nello studio. Di contro, i bambini di mamme e papà meno abbienti incontrano, di solito, più difficoltà.
Il sistema non funziona - Interpellato da 24 Heures, il pedagogista Jürg Schoch sottolinea come, finalmente, si abbia la prova «di ciò che sappiamo da tempo», e cioè che «il sistema non funziona bene: solo una minoranza ne beneficia».
Meno soldi a disposizione - Da una parte, le difficoltà economiche possono essere lenite dalle borse di studio e dai prestiti: «Sì - ribatte l’esperto - intanto però bisogna sapere che esistono e, soprattutto, è necessario sapere come presentare domanda. E poi, sono spesso insufficienti».
I posti bloccati - Inoltre, il 25% degli alunni che frequenta il liceo, secondo il rapporto dell’istruzione, sono lì solo perché “costretti” dai propri genitori. «In questo modo, bloccano potenziali posti ad altri che non hanno una famiglia con un background accademico, ma che avrebbero maggiori capacità».
Il liceo non è meglio della formazione professionale - Secondo il pedagogista bisogna però smettere di pensare che il percorso universitario sia l’unica «strada per la felicità. Non tutti sono tagliati. Mia figlia, per esempio, voleva diventare una cuoca. L’abbiamo incoraggiata a intraprendere quella strada e oggi è felice. L’importante è consentire a ogni adolescente di fare ciò che vuole, secondo il proprio potenziale, senza ostacolarlo».
Secondo Jürg Schoch «i genitori devono sapere che si è contenti e soddisfatti anche con la formazione professionale. E, in generale, lo stipendio non è per forza più basso di un laureato medio. Anzi».